domenica 3 marzo 2013

PERSONAGGI VILLA ROMANA DI TOSCOLANO

AUGUSTO
L’Imperatore romano Augusto, Gaio Giulio Cesare Ottaviano nacque a Roma nel 63 a.C. e morì a Nola il 14 d.C. Nipote di Caio Giulio Cesare  fu da questi dichiarato suo figlio adottivo nel 45 a.C.. Rivelò il suo genio politico quando riuscì a concentrare tutto il potere nella sua persona, pur conservando e onorando tutti gli ordinamenti repubblicani.
Accettando il titolo di Augusto (27 a.C.) si circondò di un’aureola di semi-divinità, che diede alla sua supremazia una base religiosa e al suo disegno d’instaurazione monarchica sanzione definitiva. Nel 2 a.C. il Senato gli conferì anche il titolo onorifico di “pater patriae” (padre della Patria).
Egli realizzò una radicale riforma amministrativa, iniziò il rinnovamento edilizio di Roma con un piano regolatore dividendo la città in rioni e , divise l’Italia in 11 regioni. La Gallia in tre province e considerò l’Egitto dominio personale dell’Imperatore e lo affidò ad un “prefetto”. Realizzò un’importante riforma finanziaria e tributaria; creò una solida burocrazia, rinnovando le strutture dello Stato. Consolidò la forza militare creando un esercito permanente di 25 legioni stanziate nelle province di confine. Con queste forze riuscì a contenere la pressione germanica in aumento alle frontiere settentrionali e ad assicurare all’impero una frontiera strategica. Dopo secoli di lotte intestine continue Augusto finalmente riuscì ad assicurare all’interno un lungo periodo di pace. Aiutato da ministri valenti e fedeli, come Mecenate e Agrippa, favorì la cultura proteggendo letterati ed artisti.
Dopo la sua morte Augusto fu divinizzato e il suo culto, assieme a quello della dea Roma, costituì per lunghissimo tempo il legame religioso di tutto l’impero.

FAMIGLIA DEI NONII ARRII
Secondo Claudio Fossati, nel suo volume “Una villa romana a Toscolano”- Tip.Devoti Salò – 1893, la famiglia Nonia fu di scena nella storia verso il cadere della repubblica e fu ricca di grandi personaggi.
Fin dal regno d’Augusto la troviamo a Brescia fra le più importanti, non solo, ma anche fra quelle che avevano maggior proprietà in Lombardia, nel veronese, nell’Istria, vicino Roma, in Campania, in Calabria, in Puglia e perfino in Africa e Spagna. Nel bresciano aveva possedimenti in Valcamonica, sul lago d’Iseo, ad Isorella, Botticino, Urago Mella, Mompiano, Lograto, mentre in Riviera le loro proprietà si estendevano da Carzago, Bedizzole e Muscoline fino a Castel Toblino e ad Arco.
Il Fossati ricorda che furono undici i consoli romani fra i Nonii tra i quali Publio Nonio Asprenate, nonno d’Arria e tre fra gli Arrii.
Marco Nonio Macrino, vice console, Pretore in Roma e propretore in Pannonia ai tempi di Commodo (181-192) dove prestò grandi servigi a Settimio Severo, ebbe in moglie Arria, figlia di una ricchissima famiglia etrusca.

LARI D’AUGUSTO
Erano divinità venerate dagli antichi romani. Augusto quando nell’anno 7 a.C. procede alla suddivisione delle città in regioni e vici, riorganizzò i collegi e il culto dei Lari. Ogni vico ebbe il suo “compitum Larum” al culto del quale attendevano quattro magistrati vici, eletti dagli abitanti del vico: ma ai due Lari d’ogni compitum Augusto aggiunse il Genio dell’imperatore la cui religione fu così congiunta con quella dei Lari (Lares Augusti et Genius Caesaris). Così il “Larario” (così chiamata in tempi tardi l’edicola del culto domestico) con le immagini dei penati, del Genio d’Augusto e dei due Lari, divenne e rimase fino al declinare del paganesimo, la sede principale del culto quotidiano, nell’interno della casa.

MAFFEI SCIPIONE
Nacque aVerona nel 1675 e morì nel 1755. Erudito e poeta tragico. Fondò nel 1710 il “Giornale dei letterari”. Altri suoi componimenti letterari furono:” Le cerimonie” e il “Raguet.” Pubblicò “Dell’antica condizione di Verona” e “Il Museum veronese” in cui si parla delle lapidi da lui stesso  raccolte. Le opere del Maffei sono state inserite in 21 volumi.

GOTI
Antico popolo germanico, originario della Scandinavia meridionale. Nella loro lunga migrazione persero la loro unitarietà etnica e, divenuti una gran nazione, si divisero in Ostrogoti e Visigoti. Il contatto con l’impero romano operò un certo incivilimento delle tribù, soprattutto fra gli Ostrogoti. Nel 257 d.C. i Visigoti, completata l’invasione della Dacia, iniziarono l’invasione dei Balcani da una parte e della Pannonia e dell’Italia settentrionale dall’altra. Contro di loro combatterono gli imperatori Claudio II° ed Aureliano (269-270) che riuscirono a contenere le invasioni ed arrestarne la spinta per quasi due secoli verso occidente.
Nel 395 iniziarono la spedizione contro l’Italia giungendo nel 410 a saccheggiare Roma e nel 415 a stanziarsi in Spagna dove fondarono un regno.
Per parecchi decenni dominarono l’Italia fino a che Giustiniano, dopo una lunga guerra condotta dai generali Belisario e Narsete dal 535 al 553, li sbaragliò e li sottomise definitivamente.

LONGOBARDI
Fu un popolo di stirpe germanica, originario forse dalla Scandinavia. Nel 528, superate le Alpi orientali, entrò in Italia. Dal Friuli dilagò nella Pianura Padana occupando Milano, Torino, Asti. Caduta Pavia, dopo tre anni d’assedio, ne fecero la loro capitale mentre alcuni gruppi, attraversati gli Appennini, costituirono due forti ducati a Spoleto e Benevento. Si trattava di un popolo rozzo, feroce, sempre vissuto ai margini della civiltà romana. La loro dominazione nella penisola durò circa 250 anni. Re cattolici e re ariani si alternarono così come si alternarono periodi di pace e di guerra con l’Impero, ma le lotte interne e la guerra ebbero infine termine intorno al 680 con la totale conversione dei Longobardi al cattolicesimo e con la pace di Bisanzio sulla base dello status quo.
Quando Desiderio invase il Ducato Romano, fu Carlo a scendere in aiuto d’Adriano I° ed a porre fine al regno longobardo nel 774.

FEDERICO III° D’ASBURGO
Detto il Pacifico, nato nel 1415 e morto nel 1493. Fu il IV° re dei romani ed il V° come Duca d’Austria. Schieratosi a fianco del Papa Eugenio IV° (1447) contro l’antipapa felice V°, ottenne la designazione all’impero e fu incoronato imperatore a Roma il 19.3.1452. Nei paesi austriaci dovette lottare contro l’Arciduca Sigismondo del Tirolo con gli “stati” capeggiati da Ulrico Eizing e da Ulrico II° conte di Cilli ed anche con suo fratello Alberto IV° dal quale ereditò nel 1463 l’Austria superiore.

FRANCHI
Furono un gruppo di stirpe germanica che, verso la metà del III° secolo d.C. si stanziò sulla sponda destra del medio Reno nella valle del Meno fino al mare del nord. La prima menzione sicura dei Franchi si ebbe quando al tempo di Valentiniano e Gallierio (253-268) furono ricacciati, nel tentativo di attraversare il Reno, dal generale romano Postumo.
Da questo periodo iniziarono le scorrerie dei  franchi nel territorio della Gallia fino alla Spagna. Ben presto si iniziò un processo di fusione tra romani e franchi e furono sempre più numerose le loro intese anche per la difesa delle frontiere; reparti franchi entrarono a far parte dell’esercito romano. Numerosi divennero dignitari di corte e il generale Stilicone giunse a stipulare con loro, nel 396, un vero trattato.

                                                                                                                     Andrea De Rossi

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