Giuseppe Zanardelli, patriota, giurista e uomo politico, originario della Val Trompia, fece costruire la sua villa a Maderno, in località Bornico sulla riva del lago, dall'arch.bresciano Tagliaferri. I lavori ebbero termine nel 1892. Tale villa era circondata da un gran giardino con vegetazione tropicale.Ora sia la villa e il parco sono stati ceduti all’ANFFAS per un più adeguato svolgimento delle sue attività.. Rimangono all'interno di essa preziosi ed interessanti affreschi del suo amico e scultore Ettore Ximenes.
Come patriota fu legato da grand’amicizia a Giuseppe Garibaldi e si distinse in particolare durante le X giornate di Brescia. Fu Ministro dei Lavori pubblici, poi dell'Interno e della Giustizia. Fu in occasione di quest’incarico che preparò il nuovo codice penale italiano che rimase in vigore fino al 1930. Occupò la carica di Presidente della Camera per ben due volte ed infine, negli ultimi anni della sua vita, divenne Presidente del Consiglio dei Ministri.
A Maderno trascorse i suoi periodi di riposo. Fu molto sensibile ai bisogni della comunità madernese. Non dobbiamo dimenticare, in particolare, il Suo autorevole interessamento per la costruzione della strada a lago che ha congiunto direttamente quella del "Ruinà" con la Piazza abbandonando così la scomoda e stretta Via Aquilani che era sempre stata l'unica strada d’accesso a Maderno.
Dopo la sua morte, avvenuta proprio a Maderno la sera del 26 dicembre 1903, per le Sue benemerenze e per le alte cariche ricoperte, fu formato un Comitato Nazionale per innalzare in suo onore un monumento in Brescia ed un ricordo a Maderno. Presidente di questo Comitato fu nominato il Senatore F.Bettoni e V.Presidente il Sindaco di Maderno di quel tempo sig. G.B.Bianchi.
L'inaugurazione del monumento a ricordo dello statista avvenne a Maderno Domenica 18 aprile 1909, alle ore 13. Il discorso ufficiale fu tenuto dall'On.le Ciuffelli Sottosegretario di Stato all'Istruzione, già in precedenza fedele collaboratore di Zanardelli quale Segretario Capo della Presidenza del Consiglio. La statua di marmo di Carrara, fu posta su un giardinetto sopraelevato costruito sul lato sinistro della piazza davanti all'Albergo S.Marco. Tutto intorno furono messe a dimora piante di palme e di lauro. Quella palma che si osserva tuttora in Piazza è, purtroppo, l'unica superstite di quelle poste a suo tempo.
Nel 1939, nel ristrutturare la Piazza , il giardinetto sopraelevato fu tolto e la statua spostata più a sinistra,
rigirata verso nord, assumendo le funzioni di spartitraffico.
rigirata verso nord, assumendo le funzioni di spartitraffico.
Al momento dell'inaugurazione, più di 80 anni fa, questa statua conquistò l'unanime consenso dei critici e del pubblico anche perché oltre che ricordare Giuseppe Zanardelli, lo sguardo della donna, (rappresentante l'Italia) rivolto verso Trieste, aveva un significato politico ben preciso per quell'epoca. L'autore, lo scultore Bistolfi, lo definì appunto. "Il desiderio di una riva lontana", mentre il popolo lo ha chiamato più semplicemente: "La bell’Italia".
Un interessante commento su questa statua e sulle altre innalzate nella provincia in onore dello Statista fu pubblicato sul Giornale di Brescia del 29.9.1983 dalla sig.ra Elvira Cassa Salvi, evidentemente persona competente della materia. La bella e seducente figura femminile del Bistolfi che si trova in Piazza di Maderno, afferma la commentatrice, fa pensare a tutto fuorché al grande statista e giurista, se non fosse per quel piccolo ritratto nascosto posto sul lato destro del monumento e per la scritta posta sul basamento. Lo sguardo della donna rivolto alle terre irredente di Trento e Trieste perse il suo significato già dal 1918. Oggi, poi, questa creatura di Bistolfi, per colpa o merito di chi nel 1939 l 'ha spostata, guarda in tutt'altra direzione.
Ora la statua, conclude la commentatrice, rimane solo un omaggio alla bellezza femminile, un po’ decadente, che non ha niente a che fare con GIUSEPPE ZANARDELLI.
L'anima solitaria si riposa
E in se stessa raccolta crede e spera
Naturalmente non ha nulla a che fare con il monumento dedicato allo statista scomparso, ma fa parte di una poesia scritta dal poeta e giornalista GIUSEPPE DEABATE, amico piemontese dello scultore Bistolfi come l'ha scoperto Giovanni Saletti sul WEB trovando una cartolina che viene qui sotto riprodotta.
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