Nel 1902 sorse a Toscolano, vicino al vecchio porto dove anticamente esisteva una delle cartiere dei frati Domenicani, trasformata poi dai Visintini in una macina di olive, il nuovo OLEIFICIO SOCIALE BENACENSE in un terreno inizialmente di 18 mila mq., passati a 75 mila nel 1924 ed a 125 mila nel 1928, nelle vicinanze del quale fu posto poi anche un vivaio di olivi, destinato alla diffusione delle migliori qualità, fra le quali la cosi detta “casaliva” e da olivi importati dalla Toscana. Questo nuovo oleificio spremeva circa 1300 q.li di olio all’anno, in confronto agli 800 prodotti allora da quello di Gargnano, pari a 27 mila q.li di olive.
Questa attività, presentatasi inizialmente con grande interesse degli olivicoltori, “non ebbe fortuna” come affermò poi lo storico Donato Fossati, e durò solo pochi anni. Non si conosce la data di cessazione ma nel 1928 esisteva ancora. Nel 1935, invece, intervenne la soc. Oleificio del Garda che cessò nel 1973 lasciando il posto prima ai Cantieri del Garda e poi al rimessaggio dei natanti.
Ho voluto ricordare questa iniziativa che è sorta in un fabbricato di stile Liberty, come si può osservare dalla foto, perché in questi giorni i giornali hanno reso noto che la Società che l’ha acquistato ha presentato in Comune, ed ha ottenuto l’approvazione ,un grandioso progetto firmato dal famoso Architetto inglese Forster, che prevede una trasformazione completa della zona con la costruzione di un albergo di lusso, numerosi appartamenti e insediamenti commerciali, per cui se, e quando, sarà eventualmente realizzato, dell’attuale ex oleificio e dintorni, rimarrà solo un ricordo.
Andrea De Rossi
Andrea De Rossi
La coltivazione degli ulivi a Toscolano gestita dall’oleificio Benacense
(da una foto gentilmente concessa dal sig. Emanuele Cavallaro)
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