lunedì 13 febbraio 2017

LA PIANTA DI GIUGGIOLE






            Navigando su internet ho scoperto un articoletto che afferma: “Il brodo di giuggiole è nato a Maderno nella residenza estiva dei Gonzaga, il Serraglio”.di Pietro Valdiserra.
            Ho approfondito la notizia e sono venuto a  conoscenza che l’area di produzione di questo frutto è Mantova e Maderno: viene coltivata, in misura ridotta, anche nella zona dei Colli Euganei, in Veneto e nel Vicentino: la si trova anche sul lago di Garda ed in particolare a Maderno e Toscolano. Ora tale pianta è quasi scomparsa.  Le giuggiole sono dei particolari frutti di stagione, gustosissimi e ricchi di proprietà. Sembra che la pianta sia originaria dell’Asia e fu importata dai romani che la impiegavano. Per osservare una di queste piante basta salire per la strada che conduce a Maclino in località  Büs dei làder, a pochi metri dal Serraglio. Proprio nel Serraglio dei Gonzaga veniva prodotto e offerto agli ospiti, un delizioso elisir a base di giuggiole chiamato “Brodo di giuggiole”, ideale per accompagnare le torte ed i biscotti secchi che venivano inzuppati nel liquido oppure essere centellinati come liquore in eleganti bicchierini. Il successo avuto da questo “brodo” fu tale che in breve l’espressione assunse un carattere addirittura proverbiale per indicare qualcosa di talmente buono da far uscire quasi di sé per la contentezza.
            La ricetta per confezionarlo è abbastanza semplice. Si lascia macerare per qualche mese il frutto maturo poi si aggiungono mele cotogne, scorze di limone, uva bianca e altre frutta con l’aggiunta di zucchero. Poi si filtra e si imbottiglia. Ne esce un liquore dal color rosso e dal profumo tipico di giuggiole dal gusto pieno, dolce e vellutato. Deve essere servito ghiacciato in piccoli calici, oppure a temperatura ambiente a fine pasto, come digestivo.