Il comune di Maderno, come risulta da diversi testi antichi, ottenne dei privilegi da parte dell’Imperatore Ottone I° (912-975) re dei Longobardi. Secondo illustri storici, tra i quali anche Giuseppe Solitro, il documento contenente questi privilegi sarebbe apocrifo.
Ottavio Rossi in “Storie Bresciane” vol. IV° riporta, scritto in latino, questo documento contenente i presunti privilegi concessi con diploma in data 6 ottobre 969.
Per curiosità, e senza pretendere di dare ufficialità a questo documento, grazie alla gentile e libera traduzione da parte di Don Carlo Ghitti, lo posso qui trascrivere:
Nel nome della santa e individua Trinità. Ottone per grazia di Dio re e imperatore dei Romani.
Se noi diamo soddisfazione a quei sudditi e amici nostri che ci chiedono delle cose passeggere, crediamo poi che a noi verranno di sicuro le gioie eterne. Perciò voglio che la solerzia dei nostri sudditi, presenti o dovunque dimoranti, sappia in che modo i carissimi nostri sudditi di Maderno, in territorio bresciano presso il lago di Garda ,si rivolsero alla nostra clemenza chiedendo con tutte le forze (giammai per l’addietro favoriti) che donassimo loro di nostra autorità imperiale dei diritti e delle proprietà.
Noi poi consenzienti alle domande degli stessi rappresentanti di Maderno, così pure ossequienti ai santissimi precetti del papa Anastasio ed anche del patriarca di Aquileia, di tutti i vescovi, duchi, marchesi, conti, abbiamo dato al suddetto Comune e parimenti alla Comunità (Universitati) di Maderno tutto quell’ossequio insieme agli usi che solevano essere a carico dei nostri antecessori e di noi. E di più per questo nostro precetto, altresì per le richieste degli stessi sudditi di Maderno, dichiariamo che i nostri fedeli abitanti nella stessa terra di Maderno con le mogli e i figli, sono liberi e sciolti da ogni legame di servitù per adesso e per il futuro.
E confermiamo agli stessi nostri sudditi di Maderno nel circuito del lago Benàco il potere di cacciare, pescare, uccellare, di fare ciò che piacerà per tutto il lago Benàco e siano liberi e sciolti con tutte le loro pertinenze, vigne, campi, oliveti coltivati ed incolti, beni mobili e immobili.
E comandiamo che, noi assenti, nessuno li importuni né per sentenza né per qualsivoglia opera si possa fare. Dunque ordiniamo che queste cose sopra trascritte, vengano in diritto e proprietà al detto Comune e alla Comunità di Maderno fino a quando le tengono e le posseggono in tempi non interrotti, non potendo nessun nostro successore impedirle o mutarle. Inoltre, ora e in futuro, chiunque di cui siamo certi abbia infranto questo precetto, verserà una pena di mille monete d’oro, metà alla Camera Regia, l’altra a chi ha subìto l’ingiuria.
E affinchè il valore della nostra concessione sia sempre ritenuta più stabile da tutti i sudditi, e si creda più veramente e si conservi diligentemente, abbiamo firmato sotto di nostra mano e abbiamo ordinato che sia chiuso col nostro sigillo.
Segno * di Ottone imperatore valoroso.
Adellelmo Abiemo ha riveduto come vice del cancelliere. Scritto nella città di Verona felicemente nel nome di Dio. Amen.
Dato il 6 ottobre nel settimo anno dell’impero del Serenissimo Ottone in Italia. Nella dodicesima indizione.
Dalla stampa ho appreso che il 9 maggio del 983, l’Imperatore Ottone II° (935-973) concesse a Lazise del Garda un “privilegio” simile a quello che Ottone I° pare abbia concesso a Maderno, tanto è vero che nel settembre 1992 il comune di Lazise ha organizzato un convegno internazionale di studi storici a ricordo di questo avvenimento.
Andrea De Rossi
Andrea De Rossi
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