Nella chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo di Toscolano, oltre alle lapidi dedicate a Don Cristoforo Pilati, Andrea Grazioli, Gabriele di Pietro, Paganino Paganini ed il figlio Alessandro, illustri toscolanesi vissuti nel XV° e XVI° secolo, si può ammirare quella dedicata ad AVANZINI Don GIUSEPPE, illustre matematico e specialista nella scienza idraulica , vissuto nel XVIII°e XIX° secolo, con questa iscrizione:
Giuseppe Avanzini sacerdote
nato in Gaino il 13 dicembre 1753 morto in Padova IL 18 giugno 1827
prof, di fisica di mat.sub. nella veneta universita’
membro dell’istituto uno dei 40 della societa’ italiana
tratto’ con chiarezza e con profondita’ di dottrina
l’austera e difficile scienza delle acque
dandole nuova forma, nuovi metodi, nuovi principi
e lasciando di vasti suoi studi
saggi molteplici imperituri
ne’ della virtu’ dell’intelletto furono da meno quelle dal core
ch’ebbe modesto, affettuoso, gentile
liberalissimo
E’ stato certamente un personaggio molto importante nel suo campo se si pensa che il Sac.Giuseppe Brunati nel 1887, nel suo “Dizionarietto degli uomini illustri della Riviera di Salò” gli dedicò ben cinque pagine.
Da questa descrizione si viene a sapere che l’Avanzini studiò inizialmente sotto la direzione del Parroco del luogo, poi a Salò e a Brescia per un corso filosofico dove apprese le nozioni matematiche dal Prof.Domenico Coccoli. Nel 1777 divenne sacerdote e subito dopo il Conte Carlo Bettoni, costatata la sua alta preparazione tecnica, lo invitò presso di sé a Bogliaco, ed insieme proseguirono negli studi di fisica, meccanica e idraulica pratica. Con lui si dedicò alla stesura di una carta topografica di tutto il lago di Garda, lavoro che s’interruppe con la morte del Conte avvenuta nel 1786.
Si trasferì poi a Noventa di Padova dove insegnò fisica e matematica. Successivamente fu professore di geometria e di fisica nel regio collegio S.Marco. Chiuso questo collegio con la caduta della repubblica veneta, passò all’Università di Padova ad insegnare Geometria ed Algebra. Nel 1801, causa i moti politici di quel tempo, rimase senza cattedra e si spostò a Brescia dove divenne segretario dell’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti. Ritornò poi ad insegnare a Padova e, data la sua alta competenza in studi sperimentali idraulici, fu nominato membro della Commissione destinata all’esame dei progetti idraulici del Brenta.
Nel 1815 l’Imperatore Francesco I° lo nominò professore di calcolo sublime fino alla sua morte.
Numerose le pubblicazioni tecniche dell’Avanzini. Il Brunati ne cita ventotto a lui note.
Don Giuseppe Avanzini è sepolto nella sua villa di Noventa Padovana e sul sepolcro è posta una lunga dedica ad eterna memoria.Andrea De Rossi
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