mercoledì 24 febbraio 2016

FONDAZIONE VALLE DELLE CARTIERE


La Fondazione Valle delle Cartiere,  il cui simbolo è sopra riprodotto, è costituita dal Comune di Toscolano-Maderno, dalla Soc. Burgo e dall’Associazione Lavoratori anziani della cartiera di Toscolano ed i suoi scopi sono  la promozione e sviluppo della Valle e della cultura della carta, mediante l’ organizzazione di manifestazioni culturali, e  naturalmente la gestione del Museo della Carta. .Attualmente il Presidente di questa Fondazione è la sig.ra Maria Grazia Boschetti, Assessore comunale.
Come si nota nel logo di questa Fondazione viene indicato: TOSCOLANO 1381 oltre che raffigurato il leone di S. Marco, simbolo della Repubblica Veneta  e  che può anche  essere la riproduzione di una filigrana che, frequentemente, appariva in quel tempo sui fogli di carta prodotta nella Valle.
Molte persone si chiedono a quale evento è legata la data del 1381.
Il Dott. Claudio Fossati, Notaio di Toscolano rinvenne l’importante documento datato  17 ottobre 1381 del  Notaio Bartolomeo Bonaventura di Gaino che fu redatto, presso la chiesa di S. Stefano di Toscolano (ora demolita). Trattasi di   una convenzione riguardante un lodo arbitrale circa la contesa suddivisione delle acque del torrente Toscolano,rispettivamente rappresentati dai Sindaci Bartolomeo Lancetti (o Lancetta) fu Madernino, Sindaco di Maderno, e Alberti Salerio fu Pasino, Sindaco di Toscolano. Quest’ultimo era accompagnato addirittura da quattro Notai come testimoni.
Questo importante documento in sostanza è un arbitrato che ha sciolto una lite esistente da tempo tra i comuni di Maderno e Toscolano; è   scritto in latino e diligentemente tradotto in italiano dalla nostra concittadina Dott.ssa Paola Turla. alla quale va il nostro ringraziamento. Da questo atto si apprende con certezza l’esistenza di “folli a papiro”, cioè piccole cartiere che funzionavano allora esclusivamente con la forza dell’acqua del torrente Toscolano. Poiché l’uso di quest’acqua non era allora ben regolato, e quindi sempre soggetto a contestazioni, fu in questa occasione che venne definitivamente convenuto di ripartire a metà l’uso della stessa. Da questo documento risulta che oltre alle cartiere l’acqua serviva a far funzionare i mulini di grano di Maderno.
            Questo voluminoso documento contiene anche interessanti notizie storiche riguardanti quel tempo. Nelle premesse, parlando dell’estensione del comune di Maderno, si citano la varie frazioni esistenti, che sono poi quelle di oggi, e viene affermato che: “quasi a metà dei monti vi è una edicola (santella) dedicata a S.Urbano, che si crede costruita per voto (allora si trovava al centro del roccolo e non nel posto attuale) quando il popolo era infestato da una epidemia. Questa edicola ogni anno, nel mese di maggio, viene visitata solennemente dal popolo, in processione con il clero. Inoltre nello stesso territorio si vede anche un tempio dedicato a S. Faustino sulla sommità del più vicino colle presso il lago eretto come una sorta di baluardo.Perciò forse lo stesso che, quando l’esercito di Filippo assediava la città di Brescia, i nemici videro apparire sopra le mura col Beato Giiovita e davanti difendere la stessa città.  Nella città (Maderno) ospitale nel quale vengono ricevuti i poveri.”
Al punto I del documento, viene stabilito che il comune di Toscolano avrà diritto di fare, nel fiume, qualunque lavoro che ritenesse utile e necessario in contrada Garde o, dove si dice, presso la zuccata (ora chiamata travata). Si tratta di uno sbarramento costruito anticamente con travi in legno, che negli ultimi tempi fu sostituito con un muro di pietra, posto trasversalmente sul torrente, per rallentare la velocità dell’acqua del torrente a partire dalla pietra latina.
Di questa strana pietra ne fa cenno anche Donato Fossati nel suo libro “Benacum – Storia di Toscolano” al punto II quando parla del torrente “Guardando a quel masso solitario   azzurrognolo, che sporge nel mezzo della corrente del fiume ed al quale si appoggia la chiusa (zuccata o travata) che nella località Garde  serve a convogliare l’acqua per la derivazione della seriola di Toscolano, masso chiamato “la pietra latina”, nasce la convinzione che tale denominazione sia dì origine romana e che fino a quell’epoca il letto del fiume dovesse correre all’altezza della pietra di poco superiore all’attuale livello (si era allora nel 1941). Nell’ottobre del 1889, in seguito ad una grande piena, il masso si è mosso e voltato verso mezzodì, sprofondandosi in un burrone.
Nello stesso documento, al punto IV, viene precisato che se l’acqua prelevata da uno dei due contendenti (comuni di Maderno e di Toscolano) dovesse superare la metà assegnata a ciascuno, sarebbe scattata la pena di dieci fiorini d’oro.
Infine, al punto VI, veniva convenuto che i diritti di pesca nel torrente spettavano ad entrambi i comuni. In caso di guerra gli stessi avrebbero potuto circuire l’abitato con una roggia ed immettervi l’acqua del torrente, a scopo di  difesa.
           
Ritornando all’attività di questa nuova Fondazione, segnalo che quando la stessa è venuta a conoscenza che la Fondazione Telecom intendeva assegnare un contributo ai vincitori del bando “Beni invisibili. .Luoghi e maestri delle tradizioni artigianali”, ha presentato un ambizioso progetto che comprende l’attivazione di una “Scuola della carta” che, oltre alla professione di cartaio, insegnerà le tecniche della rilegatura, della calligrafia e svilupperà percorsi di design ed arte che coinvolgeranno studenti da tutta Italia. La notizia ha suscitato molto entusiasmo non tanto per l’ammontare del contributo che  verrà assegnato, ma soprattutto per l’apprezzamento dell’iniziativa presentata.
Il Comitato Scientifico della Fondazione Telecom ha selezionato ben 478 richieste e solo otto sono i progetti approvati che verranno sviluppati e finanziati, fra i quali, quello presentato dalla Fondazione Valle delle Cartiere che ha per titolo “Toscolano 1381: una carta, una storia, un futuro”, che insieme all’Associazione Calligrafica Italiana e alla Accademia Belle Arti “Santa Giulia” di Brescia hanno deciso di produrre, presso il Museo della carta in Valle Cartiere, carta artigianale di qualità. Si tornerà a fabbricare in questo luogo storico non una carta qualsiasi, ma un prodotto di pregio fatto a mano, in modeste quantità, come ha dichiarato il projet manager Filippo Cantoni, da utilizzare per scopi artistici, inviti a cerimonie,ecc. A questo scopo è già stato individuato un partner commerciale nella Giustacchini Office Store di Brescia. Il progetto contempla anche il ricorso a fotografie 3D, grafica Web,percorsi sensoriali. Queste notizie ci fanno rivivere l’attività cartaria di un tempo
Tre le fasi che si svilupperanno nel corso di 18 mesi. Nella prima fase di ricerca didattico-formativa si raccoglieranno. e organizzeranno le conoscenze dei mastri cartai; nella seconda fase si avvierà la Scuola della Carta nel Centro di Eccellenza, volta a formare i giovani cartai (ma anche rilegatori e specialisti in calligrafia) e a riattivare la produzione nella ex cartiera di Maina Inferiore, la terza fase sarà dedicata alla promozione e vendita dei prodotti.. Il progetto è stato presentato alla stampa giovedì 27 novembre 2015 nella cartiera Burgo di Toscolano dal coordinatore Filippo Cantoni.
Dall’ 8 gennaio 2016, presso il Museo della carta, ha avuto inizio il Corso per apprendistato mastro cartaio, diretto dal sig.Sandro Tiberix di Fabriano. A questo corso partecipano sei aspiranti cartai.






                                                    zona in cui si dovrebbe trovare la "pietra latina"

sabato 6 febbraio 2016

NOTO DISEGNATORE OSVALDO CAVANDOLI

OSVALDO CAVANDOLI, è  nato a Maderno in Via Aquilani l' 1.1.1920 e morto a Milano il 3.3.2007. Sin da giovanissimo si trasferì a Milano dove sviluppò la sua carriera di animatore, regista e fumettista- Già da giovane era appassionato ai fumetti e su questa sua passione continuò la sua carriera di disegnatore. La sua notorietà avvenne dopo l'incontro con l'Ing.Emilio Lagostina che nel 1969 lo prese come testimonial delle sue pentole a pressione e lo volle come protagonista di numerosi "caroselli pubblicitari" per la sua Azienda che sono andati in onda dal 1957 al 1977 sulla Rai. . Era l'epoca nella quale, dopo il telegiornale, i bambini più che gli adulti, si mettevano davanti al televisore in attesa di vedere il famoso "Carosello" per poi andare a nanna.
Dall'abile matita di questo disegnatore, nacque un personaggio nuovo fatto di un solo tratto continuo. Si trattava di un piccolo omino buffo che percorreva una linea infinita, dove la matita disegnava man mano questo omino che faceva la pubblicità alle pentole a pressione Lagostina, con l'appoggio del brano musicale "Io cerco la Titina" di Charlie Chaplin. Era un filmato di pochi minuti che i bambini lo consideravano un vero e proprio cartone animato.  Questo personaggio divenne poi protagonista di celebri spot pubblicitari, diffusasi anche all'estero.
Il Cavandoli, per i suoi meriti artistici, fu nominato "cittadino onorario di Milano".Iniziò la sua carriera di disegnatore, mentre  nel 1972, vinse numerosi premi internazionali.
Alcuni anni fa, sul Lungolago di Salò, proiettò con successo diversi suoi lavori.
Ultimamente si era dedicato a creare video cassette da 45 minuti interamente interpretate da lui stesso, l'omino-linea che ha tanto divertito i bambini.

PRESSO IL MUSEO DELLA CARTA IN VALLE DELLE CARTIERE A TOSCOLANO-MADERNO DAL 2 GIUGNO AL 4 SETTEMBRE 2016 SI TERRA' UNA INTERESSANTE MOSTRA OMAGGIO DEL CELEBRE DISEGNATORE OSVALDO CAVANDOLI


                  Io con il figlio di Osvaldo Cavandoli, Sergio, all'inaugurazone della Mostra il 2.6.2016