domenica 15 novembre 2015

QUANDO TOSCOLANO-MADERNO ERA UN PAESE AGRICOLO





La foto sopra riprodotta, risalente alla fine dell’800, ci mostra come il promontorio di Toscolano-Maderno, e non solo quello, era quasi completamente coperto da un grande uliveto. Subito dopo la seconda guerra iniziarono a sorgere, prima piccole casette, e poi grandi  edifici e alberghi che ora hanno coperto e cementificato quasi tutto il territorio. Quindi da un paese semiagricolo e parzialmente di pescatori (le cartiere si trovavano quasi tutte nella valle) si è trasformato in turistico. Le foto sottostanti  ci fanno vedere il cambiamento avvenuto negli ultimi anni.







sabato 7 novembre 2015

LA CHIESETTA DI S.MARIA IMMACOLATA AL PROMONTORIO



La bella chiesetta dedicata a S.Maria Immacolata, situata al Promontorio di Maderno di proprietà della Famiglia Bonaspetti, custodisce dei bellissimi affreschi del pittore GIOVANNI ANTONIO GUADAGNINI. nato ad Esine in Valcamonica il 1.1.1817 e morto ad Arzago D’Adda (BG) il 7.6.1900. All’Accademia di Bergamo fu allievo del Prof.Giuseppe Diotti, noto pittore neoclassico cremonese e ne seguì le orme. Nella sua carriera dipinse 28 fra disegni e cartoni, 30 pale d’altare, 112 fra bozzetti e olii su tela, sette autoritratti e 340 affreschi prevalentemente in chiese .
Per questa sua attività “trascorre metà della sua vita sui trabiccoli nelle chiese, e da un luogo all’altro si sposta per lo più in diligenza” scrive Giannetto Valzelli nel suo libro “Antonio Guadagnini” edito dal Comune e dalla Biblioteca di Esine nel 1991 dal quale ho tratto queste notizie. Svolse la sua opera specialmente nella nativa Valcamonica e nella provincia di Bergamo. Uno dei suoi importanti capolavori rimane la cappella del Crocifisso nella Cattedrale di Bergamo, insieme agli affreschi della chiesa di Sant’Alessandro in Milano. Nel 1863, anno di costruzione della chiesetta al Promontorio, conclusi gli affreschi a Bergamo, inizia quelli della Parrocchiale di Cimbergo e si trasferisce a Maderno per dare inizio alle sue opere. All’ingresso della chiesetta dedicata a S.Maria Immacolata si legge:”A Maria Immacolata quest’oratorio eressero, dedicarono i F.lli Franceschini a conforto del loro dolore a perenne memoria e suffragio dei piissimi  genitori Antonio e Santa Magrograssi l’anno 1863.  I dodici affreschi, restaurati anni fa dal Prof .Bottoli a seguito di un’infiltrazione d’acqua, sono  incorniciati da una decorazione di stucchi dorati  e sono così distribuiti: nella medaglia sull’abside l’Assunzione con quattro angioletti, sulle due lunette sottostanti l’Annunciazione e l’Educazione di Maria Bambina.
Nella volta della navata, ad accompagnare l’ovale dell’Incoronazione della Vergine Maria, in successione a sinistra quattro mandorle esagonali rappresentanti Santa Teresa, San Luigi Gonzaga, San Filippo Neri e Santa Lucia,  altrettante a destra in cui figurano San Vincenzo, Santa Maria Maddalena, Sant’Apollonia e San Bartolomeo.
Si dice che i nomi degli otto Santi elencati e dipinti dal Guadagnini corrispondano a quelli di altrettanti componenti della famiglia Franceschini che era imparentata con i Bonaspetti.
Il Valzelli nel suo volume sull’artista commenta così quest’opera: “Di un' effusione del tutto calda, con accensioni desunte dal Tiepolo, l’Oratorio a co del promontorio di Maderno, quasi che il Garda vi abbia rovesciato dentro il suo vivido umore: il Guadagnini ne fa uno scrigno di gaudiosa contemplanza, gli otto Santi delineati di spicco nel brio deciso della caratterizzazione.”
Sopra l’altare si può invece ammirare una pala d’altare che fu attribuita erroneamente al fasanese G.B.Podestà, che riproduce la Madonna attorniata dai Santi Antonio e Agnese, ma che invece la Dott.ssa Chiara Almici, figlia di una Bonaspetti, ha accertato che l’autore di questa pala d’altare è Francesco Podesti , nato ad Ancona nel 1800 e morto a Roma nel 1895, e non al fasanese G.B. Podestà. Lo stesso Podesti è anche l’autore degli affreschi della sala dell’Immacolata al Vaticano. Questa precisazione è avvenuta il 21.11.2011 presso la Sala consiliare di palazzo Benamati sempre a cura della Dott.ssa Chiara Almici la cui chiesetta appartiene alla sua famiglia.

Si racconta che questa pala sia giunta a Maderno, proveniente da Desenzano, con il battello e che, nel bel mezzo della navigazione, il natante dovette affrontare un furioso ed improvviso temporale da mettere in serio pericolo la vita dei passeggeri che riuscirono poi a giungere felicemente a destinazione. Lo scampato pericolo venne attribuito alla presenza del quadro della Madonna, per cui, alcuni “beneficiati”, hanno ritenuto doveroso offrire degli ex voto alla chiesetta dove fu posto il quadro.


                                            La pala del'altare del pittore Francesco PODESTI