Il 12 agosto è il giorno nel quale i madernesi, da secoli, festeggiano non solo il loro Patrono, ma anche quello di tutta la Riviera del Garda.
Infatti,
anticamente la “Magnifica Patria” (ente riconosciuto dalla Repubblica Veneta
nel 1426) con deliberazione del 26 luglio 1466 eleggeva S.Ercolano Patrono
della Riviera ed invocava il Decreto dei Vescovi di Brescia e Verona di far
celebrare ogni anno la festa di precetto al 12 agosto in tutti i 36 comuni che
componevano la suddetta Patria. Tale obbligazione cessò nel 1797 col cadere
della repubblica di Venezia.
Un
particolare e interessante festeggiamento in onore del Santo avvenne nel 1825
quando fu inaugurata la nuova chiesa parrocchiale e le sue reliquie furono
traslate nel nuovo tempio.
La
descrizione di questi festeggiamenti ce li ricorda Don Andrea Setti nel suo
volumetto “Ragguaglio della vita, morte e miracoli di S.Erculiano confessore”
edito nel 1861 e ristampato nel 1980.
Ricordiamo
che la decisione di costruire la nuova Parrocchiale là dove, anticamente,
sorgeva il castello, fu presa nel 1742. I lavori iniziarono solo nel 1775 e
terminarono nel 1825, dopo aver superato numerosi problemi di ordine tecnico ed
economico che una tale costruzione presentò.
Per
l’inaugurazione del nuovo tempio furono previsti tre giorni di solennità, sia
per il rito della consacrazione, il trasporto delle reliquie del Santo e
l’amministrazione della Cresima. Il 22 ottobre 1825 un rimbombo di mortai ed il
suono delle campane annunciò l’arrivo in carrozza, del Vescovo e del suo
seguito che fu ospite in casa Veronese. La sera, sul lago, numerose barche
illuminate e pavesate, abitazioni e giardini anch’essi illuminati e poi uno
scoppiettare di fuochi d’artificio illuminarono l’effige di S.Ercolano che era
posta sopra un tempietto appositamente predisposto. Il giorno successivo, 22
ottobre, una apposita commissione accertò il contenuto della cassetta contente
le Sacre spoglie del Santo e ne fu redatto un verbale. E’ da questo documento
che si rileva un particolare singolare ed interessante. E’ risultato, infatti,
che fra sacre ossa si è scoperta una lamina di ottone dorata in forma quadrata
con la seguente iscrizione latina: SANCTI HERCULIANI EPISCOPI ET CONF. OSSA ET
CINERES. “…Sopra della quale lamina vi era
riposta una figura corporea riconosciuta di pesce come venne da tutti giudicato…”
Poiché in tale occasione fu accertato che la
cassetta contenente le ceneri del Santo era notevolmente danneggiata, si
decise di sostituirla. Ciò avvenne il 24 ottobre e nella nuova cassetta fu
posta anche la lamina di ottone ritrovata il giorno precedente “…con il pesce legandolo pure in più parti con
cordella di seta color rosso…” il
tutto munito del suggello episcopale.
Il
giorno 23 si doveva consacrare la nuova chiesa ma, a causa dell’incessante
pioggia e vento, fu rimandata al giorno successivo.
Infine,
martedì 25 furono prelevate le sacre reliquie di S.Ercolano dalla chiesa
vecchia e portate in solenne processione fino al croce via per ritornare in piazza
attraverso la via di mezzo. Giunte nella nuova chiesa furono poste in
venerazione sopra l’altare maggiore e poi trasferite nell’apposito altare dove
si trovano tutt’ora e sul quale domina una preziosa tela di Paolo Cagliari
detto il Veronese con il dipinto del Santo.
Andrea
De Rossi
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