Finalmente è stata sistemata la lapide commemorativa che, dopo innumerevoli
segnalazioni che ho fatto personalmente alle precedenti Amministrazioni
Comunali sulla necessità ed opportunità di ripristinarla e renderla visibile al
pubblico. Detta lapide, posta sul muro esterno di una casa in Via Roma a Maderno,
che all’epoca apparteneva al Cav. Matteo Elena, ha inciso la seguente
dicitura:
IN QUESTA VIA IL 24 GIUGNO 1859
FRA L’ANSIA E L’ESULTANZA DEL POPOLO ACCLAMANTE
NELLA FEDE DEI NUOVI DESTINI D’ITALIA
ENTRAVA IN MADERNO IL 3° BATTAGLIONE DEL 16° REGGIMENTO
ARALDO DI LIBERTA’ PER LA RIVIERA
ALL’IDEALE EDUCATA
DA VENEZIA MADRE GLORIOSA NEI SECOLI
Lo storico locale Francesco Stampais nel suo volumetto
“Il Corpo Musicale di Maderno dal 1855 al 1925” pubblicato nel 1936 , ce ne racconta la
sua storia. Questa lapide fu collocata certamente molti anni dopo
quest’avvenimento dal Cav. Matteo Elena, allora proprietario dello stabile, e
dettata dall’Avv.Donato Fossati, altro illustre storico locale, per ricordare
l’ingresso a Maderno nel 1859 del 16° Reggimento Fanteria che partecipò
successivamente alla gloriosa battaglia di S.Martino e Solferino. Lo Stampais
ricorda che in realtà i soldati giunsero a Maderno il 18 giugno, ma la data fu
volontariamente posticipata di sei giorni per farla coincidere on quella della
vittoria di S,Martino e Solferino. I militari giunsero con musica e tamburi e,
dopo la vittoriosa battaglia, gli stessi ritornarono a Maderno e vi rimasero
sino alla fine di settembre. Furono ospitati in case e cortili mentre gli
ufficiali trovarono sistemazione presso le famiglie più altolocate. Fu trovato anche un locale
idoneo per la scuola di musica militare preso la casa del sig. Vincenzo Gaioni.
Ogni sera i trentasei tamburi della banda facevano il giro delle contrade,
accolti con entusiasmo dalla popolazione. Il Capitano piemontese Capello,
appartenente al suddetto Reggimento, fu ospite della famiglia Brunati, ne sposò
la figlia Marta e fu padre del Generale d’artiglieria Giuseppe Capello morto a
Brescia nel 1929. S’imparentavano poi con la famiglia Bulgheroni. Anche il
sergente maggiore e capo tamburino Giuseppe Salvi si fermò successivamente a
Maderno dove si sposò e per diversi anni fece l’istruttore a molti giovani
amanti di questo strumento.
Questo
avvenimento si è verificato grazie al pressante interessamento del noto pittore
madernese Anselmo Sinibaldi presso l’Amministrazione comunale la quale ha messo
a sua disposizione un piccolo ponteggio mobile necessario ad eseguire tale
lavoro che è stato svolto dallo stesso Sinibaldi volontariamente e con capacità.
Andrea
De Rossi
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.