Il violento terremoto del 24
novembre 2004 ha
colpito anche la nostra chiesa romanica di Sant’Andrea tanto che ha costretto
le Autorità competenti a dichiararla, momentaneamente, inagibile. In attesa che
dopo i necessari interventi venga riaperta al culto, continuiamo nel nostro
esame dei suoi valori artistici e
storici, fra i quali lapidi, sculture, quadri e pietre tombali
In questa
occasione ci occuperemo soltanto di una delle diverse pietre tombali
sparse sul pavimento della chiesa
stessa. In alcune è ben visibile il nome del defunto ed in altre meno.
Nell’interno dell’altare, attualmente dedicato a S.Lorenzo, mentre un tempo lo
era a S.,Carlo, sul pavimento spicca quella dedicata a GIORGIO AQUILANI che è quasi unita a quella dei Lancetta. Al
centro di quest’altare si trova la pala di Andrea Bertanza e, sul lato
sinistro, quella del bresciano Antonio Paglia che raffigura S.Filippo Neri,
S.Carlo Borromeo, S.Gaetano da Thiene e S.Giuseppe
Ci soffermeremo quindi su quella di GIORGIO
AQUILANI, personaggio noto a Maderno, perché esiste una strada che porta il suo
nome, sulla quale è incisa la data della sua morte: 20 luglio 1657.
Alla
luce di ciò che avviene oggi, ci si chiede come mai i defunti, e non tutti,
venivano tumulati all’interno della Basilica e non nel Cimitero.
Ritornando
indietro nel tempo rileviamo che era costumanza seppellire i cadaveri nelle
chiese. Queste sepolture erano però destinate soltanto al clero regolare o
secolare che gestiva la chiesa e alle famiglie
nobili, mentre i più poveri o i non appartenenti ad una delle citate
categorie dovevano essere seppelliti all’esterno della chiesa. Infatti, ancora
adesso, in occasione dei vari scavi che frequentemente sono effettuati ai lati
della chiesa romanica, vengono scoperti antichi resti mortali.
Fu Napoleone nel 1806 che proibì che si
tumulassero i defunti in chiesa o all’esterno di essa per ragioni igieniche, ma
non tutti rispettarono questa disposizione. Le chiese erano spesse volte invase
dal fetore delle sepolture e quindi frequenti erano gli episodi di epidemie di
colera. L’uso di seppellire i morti nelle chiese però andò avanti fino al XIX
secolo quando i governi in carica ritennero necessario ed improcrastinabile
risolvere i vari problemi legati all’igiene ed alla sanità pubblica per cui
emanarono una legge sulla sanità pubblica che vietò l’inumazione dei cadaveri nelle
chiese e ordinò che venisse costruito in ciascun comune un cimitero che doveva
avere una distanza di almeno 200
metri dall’abitato.
Il nome di
Giorgio Aquilani indicato sulla pietra tombale citata doveva quindi appartenere
ad una nobile famiglia madernese. Così anche nella antica chiesa della Madonna
di Benaco di Toscolano furono posti i resti mortali di Tamagnini, Turazza,
Paganini, Grazioli, Bonetti, Lombardi, Andreoli, Belloni e Sgraffignoli tutti
appartenenti a nobili famiglie di Toscolano.
Da
ricerche svolte risulta che Giorgio Aquilani appartenesse ad una delle famiglie
più nobili e benestanti di Maderno, insieme ai Lancetta, ai Monselice ed ai
Podestà. La figlia di quest’ultimo, Lucrezia, divenne poi sua moglie. Nel 1600
risulta essere stato un affittuario d’alcune proprietà appartenenti ai Gonzaga.
Il merito maggiore di questa persona fu però quello di essere stato un gran
benefattore. Fu per questo motivo che, verso la fine dell’Ottocento che il
Comune di Maderno attribuì il nome d’Aquilani alla strada dell’Arco. Così fu
chiamata questa strada perché esisteva un cavalcavia che collegava il palazzo
Monselice (attuale condominioSperanza) alla dogana situata prospiciente al lago
e dava la possibilità ai Monselice di scendere direttamente nel piccolo porto
(davanti all’ex tipografia del Garda) dove approdavano e ormeggiavano le loro
imbarcazioni. Detta strada era chiamata anche del Portone in quanto era l’unica
che conduceva al portone d’ingresso a Maderno che si trovava in “Benela”, nei
pressi del sentiero del Procc, ed era quella in cui aveva abitato l’Aquilani.
L’Aquilani
con il testamento datato 5 luglio 1647, che è trascritto in seguito, lasciò un
curioso legato che poi fu gestito, finché rimasero i fondi, dalla locale
Congregazione di Carità. Mia madre mi raccontò che anch’essa, nel 1909 quando
si sposò, ne fu una beneficiaria.
Fu in questo testamento che l’Aquilani chiese
di essere tumulato nell’apposita arca della chiesa di S.Andrea, davanti
all’altare di S.Carlo, dove si trova ancora attualmente.
TESTAMENTO 5 LUGLIO 1647 DI GIORGIO AQUILANI
Redatto presso il Notaio Thadeus Toninus a Morgnaga nella
contrada Valle, assistito dai Notai Girolamo Martinello e Francisco Helena e da
sette testimoni
Conoscendo il Mag.co sig, GIORGIO AQUILANI
di Maderno fu del q. sig. Andrea essere la vita umana fragile e caduca, e
desiderando mentre per grazia dell’Onnipotente Iddio si trova sano della mente,
senso, intelletto ed anco del corpo disponere delle cose sue, però per il
presente nuncupativo Testamento senza scritti ha disposto ed ordinato nel modo
seguente.
Primieramente adunque con ogni atto di
riverenza possibile ha raccomandato all’Altissimo Creatore l’anima sua ed alla
gloriosissima V.M. e a tutti li Santi e Sante del Paradiso ed in particolare
agli Santi suoi Avvocati ed alli quali porta particolare divozione Giorgio,
Carlo, Erculiano e Francesco, pregandoli adesso per allora che vogliano
assisterlo nel passaggio che doverà fare
l’anima sua da questa all’altra vita per impedire le tentazioni del demonio.
Al suo cadavero ha ordinato che sia dato
sepoltura nell’Arca per esso fatta fabbricare avanti l’altare di S.Carlo eretto
nella Archipresbitale di S.Andrea di Maderno nel coperchio della quale doverà
farsi intagliare il giorno, mese ed anno nel quale ivi sarà sepolto. Al
funerale debbono essere invitati tutti li R.R. Sacerdoti del Comune di Maderno
e di Toscolano ed a quelli data la condecente elimosina; il cadavere debba
essere accompagnato con dodici torze di cera bianca accese di una Lira e mezza
l’una facendo l’esequie con quella maggior divozione possibile in suffragio
dell’anima sua.
Subito seguita la morte di detto Sig. Testatore ha
ordinato che nelle Chiese dei RR.PP. del Carmine di Salò e S.Bernardino siano
celebrate ventiquattro Messe privilegiate da morto metà per cadaun loco
applicando il Sacrificio di quelle in suffragio dell’anima sua e dè suoi
peccati.
omissis
Delle rendite annuali debba farsi celebrare una Messa cotidiana perpetua
da Rev. Sacerdote di bona vita, condizione e fama approbato dal Reverend.mo
Ordinario di Brescia all’altare di
S.Carlo eretto nella Archipresb. di Maderno applicando il sacrificio della
Messa in remissione dell’anima sua e dè suoi peccati, delle defunti sig.ri suo
Padre, Madre, Fratelli e della sig.ra Lucrezia sua Consorte e conforme la sua
intenzione da essere eletto e condotto dalla detta Vicinia con li due terzi
delle balle, la qual condotta debba durar per anni tre continui, con quella
recognizione o salario che sarà condecente di tempo in tempo.
Eseguito quanto di sopra di quello avanzerà di anno in anno delle entrate di
esso sig. Testator ha ordinato che sia
comperato sale e dispensato a’ poveri abitanti nella Terra di Maderno e nelle
altre terre e Ville del Monte Maderno e nell’istesso Comune sino alla summa di
Lire dieci per cadauna persona tanto grande, come piccola in remissione
dell’anima di detto sig, Testator ed altri come avanti giusta la sua
intenzione. Dichiarando che il Legato predetto in alcun tempo non possa mai
essere commutato in altra sorte di elemosine o opere Pie, che nella dispensa di
sale.
Il
denaro che sopravanzasse, fatta la dispensa predetta, debba esser impiegato in
maritar tante donzelle povere abitanti nel Comune di Maderno di bona vita,
condizione e fama assegnandovi
quell’elemosina che parerà agli infrascrittii sig.ri Commissari, e stabilita la
summa di quanto si doverà dare ed anco a quante detti sig,ri Commissari debbano
invitar le concorrenti e che da loro saranno stimate meritevoli,acciò il primo giorno di Quadragesima di
cadaun anno debbano ascoltar la
Messa del Rev. Sacerdote condotto per la Vicinia , e dopo udita la Messa con la presenza del
Molto Rev. Arciprete che sarà per tempo debbano
essere fatti bollettini eguali e sopra essi descritto il nome delle invitate e
che saranno presenti alla Messa e data la sorte l’elemosina debba essere data
alle prime che saranno estratte ed a quali fosse toccata la sorte, dovendosi
maritar nel termine di un anno dal dì della loro estrazione, altrimenti non
possano conseguir l’elemosina predetta, ma quella debba essere data a censo e
l’utile ed entrata dispensarla nel modo che è ordinato delle altre entrate: Se veramente alcuna di dette donzelle avrà
avuta la sorte per TRE volte nell’imbussolazione ed estrazione e nel termine dell’anno
non si sarà maritata, non possa più essere imbussolata.
In evento che non vi fossero poveri nel
Comune di Maderno a numero sufficiente, che con la dispensa del sale, e povere
donzelle, che con l’assegno che venisse loro fatto come avanti non fossero
capaci per impiegar tutto il danaro che si caverà dalle entrate di detto sig.
Testator di anno in anno, ha ordinato, che tutto quello avanzerà debba essere
impiegato in dispensa di sale ed in maritar donzelle nel Comune di Toscolano,
in modo che non vi resti denaro sopravanzato, che possa entrar di un anno
nell’altro.
Gli Commissari ed esecutori del presente
testamento ed ultima volontà ha ordinato debbano essere eletti dei più atti,
idonei, dabbene e sufficienti dalla Vicinia predetta di Maderno al numero di
tre, quali debbano durar per anni tre e poi ne siano eletti altri in loro luogo
e così successivamente a quali sii e s’intende adiudicato per
applicazione delle loro fatiche scudi tre per cadauno, li quali Commissari non
possano esser eletti se non dopo cessato l’usufrutto della predetta sig.ra
Lucrezia sua moglie come di sopra sta dichiarato.
E mancando la Vicinia della terra di
Maderno di eseguir le cose disposte ed ordinate nel presente testamento ex nunc
pro ut est tunc l’ha exeredata ed exeredats e dichiara incapace d’alcuna
successione, a quella in tal caso sostituendo il Comune di Toscolano quale sia
tenuto far celebrare la Messa
di sopra ordinata all’altare del S.Rosario, dispensar il sale, maritar le
Donzelle, elegger i Commissari nel modo che è stato prescritto alla terra di
Maderno.
Se anche detto Comune di Toscolano in alcun
tempo mancasse di eseguir come avanti, ha sostituito e sostituisce a quello il
Comune di Gardone con l’istesse obbligazioni e condizioni.
In qual mancando anch’esso nell’esecuzione
delle cose premesse al medesimo ha sostituito e sostituisce il Comune più
vicino ed a questo gli altri più vicini successivamente alla terra di Maderno
per fideicomissum in perpetuo tutti i Comuni della Riviera.
omissis
Fu dunque fatto il presente testamento per
il soprascritto sig. Giorgio essendo sentato
sopra una cariega di noghera nel mezzadro terraneo della casa di me Nod.ro
esistente nella Terrra di Morgnaga della contrada di Valle, così testando,
disponendo ed ordinando nel modo predetto, letto però e pubblicato per me
Nod.ro di suo ordine e commissione a chiara intelligenza di detto sig. Testator
e dei Testi infr.
L’anno della natività di Nostro Signor Gesù
Cristo milleseicentoquarantasette Indizion quintadecima, giorno di venerdì ai cinque
di Luglio.”
Andrea De Rossi
Andrea De Rossi
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