Nella frazione di Gaino, sul colle che domina il lago,
sorge la chiesa parrocchiale dedicata a S.Michele Arcangelo, costruita nel
XVII secolo e terminata agli inizi del XVIII grazie al notevole contributo della facoltosa Famiglia Assandri meglio
conosciuta con il nome di Delay, proprietaria di officine che fornivano
prodotti alla flotta veneziana e del seicentesco palazzo al porto di Toscolano.
Nell’interno,
oltre l’altare maggiore, ci sono sei altri altari che, attualmente, sono
dedicati a S.Valentino, alla Madonna e alla Sacra Famiglia (a destra) e
a.S.Antonio, S.Giovanni (già S.Cuore) e S.Crocefisso (a sinistra). In questi
altari sono custodite la pala di S.Domenico, proveniente dalla chiesa di
S.Andrea demolita a Toscolano nel ‘500 per far posto a quella attuale nonchè
quella di S.Stefano anch’essa proveniente dalla omonima chiesa di Toscolano,
ora completamente scomparsa.
Nell’altare
della Madonna si trova l’affresco datato 1466 dell’Immacolata, venerata da
antica data nella vicina frazione di Gussaga, e che, fino al 1666, si trovava
su una casa quasi diroccata di quella frazione, che antecedentemente, era
abitata da due pie donne. Pur essendo esposta a tutte le intemperie, si
mantenne meravigliosamente sempre intatta. Gli abitanti ed i passanti si fermavano
devotamente presso tale immagine. Poiché col tempo aumentava sempre di più la
venerazione all’Immacolata Vergine di Cussaga, autorità e popolazione decisero
di trasportarla nella chiesa parrocchiale di allora, quella che ora è divenuta
una sala per riunioni. Senza alcuna lesione fu levata dal muro, e con la
massima solennità, venne trasportata nel tempio, accompagnata dalla musica e
dallo sparo dei mortaretti.
Agli inizi del settecento fu
costruita, più in alto, la nuova chiesa parrocchiale. Quindi anche la venerata
immagine, appena terminata la chiesa, la sera del 4 luglio 1717,alle ore 20,
con gran partecipazione del clero, di religiosi, e anche qui con musica e spari
dei mortaretti, fu trasferita nella nuova chiesa e posta nella cappella a lei dedicata.
Il giorno seguente 5 Luglio 1717, fu solennemente festeggiata. La devozione
della Madonna di Gaino continua ancora oggi e si ripete ogni anno il 5 luglio.
Ora è divenuta anche una festa folcloristico-popolare.
I quadri ex voto, tuttora
conservati, sono la testimonianza della riconoscenza dell’intera popolazione
per essere stata preservata dal terribile morbo del colera e del vaiolo
Nella
sacrestia sono custodite due croci cinquecentesche di cui una porta la data del
1554 e l’indicazione dei nomi delle frazioni: Geini, Folini, Gabianae, Cuzagae
e Pulciani.
Resta
ancora in piedi, trasformata in sala riunioni e uffici, la vecchia chiesa
quattrocentesca di S.Michele col campanile che ha l’aspetto di una torre di
difesa e un portico cinquecentesco. Alla base del campanile si può osservare un
frammento di lapide romana che ricorda gli Imperatori Antonino Pio e Adriano
(anni 117-160); adoperato evidentemente come materiale di costruzione, doveva
far parte di un edificio romano abbastanza importante. Quest’ex chiesa, di cui
rimangono i muri perimetrali, aveva tre altari: S.Michele, S.Rocco e la Trinità ed era circondata,
com’era in uso anticamente, dal cimitero, dalla canonica e da una casa rurale.
Sempre a
Gaino, al centro del paese, vi è una chiesetta dedicata a S.Sebastiano, da cui prende il nome, dove sono venerati i Santi
Sebastiano e Rocco. Ha un solo altare ornato di belle sculture cinquecentesche
e di una pala del '500 dell’Amadori o del Cossali.
Andrea De Rossi
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