mercoledì 18 settembre 2013

LA MORIA DI MADERNO DEL 1484




    Le conseguenze sanitarie delle numerose guerre e invasioni che nei secoli scorsi si avvicendavano frequentemente erano la diffusione della peste e del colera.  Anche la riviera del Garda non sfuggì a questi tristi avvenimenti.
   Per avere un’idea esatta di questa terribile malattia, basti ricordare quella avvenuta nel 1630 ed ampiamente descritta in tutti i particolari dal Manzoni nei suoi "Promessi sposi"
   Naturalmente anche prima di tale data le pestilenze colpirono le nostre terre. Ricordiamo quella del 1567 che fece numerose vittime e fu proprio in tale occasione che si distinse per la sua bravura quel famoso medico toscolanese ANDREA GRAZIOLI che è ricordato con una lapide nella Parrocchiale di Toscolano. Egli soccorse e curò con passione le persone colpite dal morbo e pubblicò anche un libro nel quale insegnava il modo di prevenire e curare questo terribile male che durò per ben tre anni. In questo periodo ad aggravare maggiormente la situazione igienico-sanitaria si aggiunse l'invasione della riviera da parte di ben 5000 zingari che oltre ai saccheggi seminarono anche morte.
   In particolare Maderno ricorda una gravissima pestilenza che si presume sia avvenuta intorno al 1484.
   Nel 1599 lo storico Bongiani Gratarolo nel libro 3° della "Historia della Riviera di Salò" così la descrive:
"Ci fu poco sopra la nostra età una pestilenza tanto grande, che fè rimaner un questo paese un proverbio, che ci dura ancora, che quando alcuno vuol augurar pur assai male altrui, par che non possa dir peggio che, Ti venga la morìa di Maderno"
mentre il fratello Antonio nel decimo canto del suo Benaco recita:
Ma non è da tacer questo ch'io scerno
Peste crudel che struggerà Materno
questa sarà si abominosa e fiera
C'huom vivo alcun non lascieravi sano,
Nè animal dimestico nè fiera
Che non lo atterri il suo contaggio strano,
Nè augello sol vi volara nè a schiera
Che non tiri il corrotto Aer al piano,
E ben sarà conforme à quella c'hora
La misera Toscana ange e divora.

Infine non dobbiamo dimenticare una delle ultime epidemie: il colera che colpì Maderno nel 1836 e che fece ben 38 vittime.
   Fu per la fine di questo morbo che la comunità di Maderno fece un voto di innalzare un monumento in onore a S.Ercolano che fu realizzato ed inaugurato in Piazza nel 1838. L'onere per la costruzione dello stesso fu interamente finanziato con le offerte dei parrocchiani che attribuirono al Santo il merito di aver domato l'epidemia.


                                                Andrea De Rossi

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