Le conseguenze sanitarie delle numerose
guerre e invasioni che nei secoli scorsi si avvicendavano frequentemente erano
la diffusione della peste e del colera.
Anche la riviera del Garda non sfuggì a questi tristi avvenimenti.
Per avere un’idea esatta di questa terribile
malattia, basti ricordare quella avvenuta nel 1630 ed ampiamente descritta in
tutti i particolari dal Manzoni nei suoi "Promessi sposi"
Naturalmente anche prima di tale data le
pestilenze colpirono le nostre terre. Ricordiamo quella del 1567 che fece
numerose vittime e fu proprio in tale occasione che si distinse per la sua
bravura quel famoso medico toscolanese ANDREA GRAZIOLI che è ricordato con una
lapide nella Parrocchiale di Toscolano. Egli soccorse e curò con passione le
persone colpite dal morbo e pubblicò anche un libro nel quale insegnava il modo
di prevenire e curare questo terribile male che durò per ben tre anni. In
questo periodo ad aggravare maggiormente la situazione igienico-sanitaria si
aggiunse l'invasione della riviera da parte di ben 5000 zingari che oltre ai
saccheggi seminarono anche morte.
In particolare Maderno ricorda una
gravissima pestilenza che si presume sia avvenuta intorno al 1484.
Nel 1599 lo storico Bongiani Gratarolo nel
libro 3° della "Historia della Riviera di Salò" così la descrive:
"Ci fu poco sopra la nostra età una pestilenza
tanto grande, che fè rimaner un questo paese un proverbio, che ci dura ancora,
che quando alcuno vuol augurar pur assai male altrui, par che non possa dir
peggio che, Ti venga la morìa di
Maderno"
mentre
il fratello Antonio nel decimo canto del suo Benaco recita:
Ma non è da tacer questo ch'io scerno
Peste crudel che struggerà Materno
questa sarà si abominosa e fiera
C'huom vivo alcun non lascieravi sano,
Nè animal dimestico nè fiera
Che non lo atterri il suo contaggio strano,
Nè augello sol vi volara nè a schiera
Che non tiri il corrotto Aer al piano,
E ben sarà conforme à quella c'hora
La misera Toscana ange e divora.
Infine
non dobbiamo dimenticare una delle ultime epidemie: il colera che colpì Maderno
nel 1836 e che fece ben 38 vittime.
Fu per la fine di questo morbo che la comunità
di Maderno fece un voto di innalzare un monumento in onore a S.Ercolano che fu
realizzato ed inaugurato in Piazza nel 1838. L'onere per la costruzione dello stesso
fu interamente finanziato con le offerte dei parrocchiani che attribuirono al
Santo il merito di aver domato l'epidemia.
Andrea De Rossi
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