Si decise di costruire il monumento in onore di S.Ercolano nel 1836, in occasione di una terribile pestilenza di colera che colpì la popolazione di Maderno e quella dei paesi rivieraschi.
Solo a Maderno su 140 persone colpite dal male, ben 38 furono le vittime. Nessun caso a Bezzuglio e pochissimi a Montemaderno dove non si sono verificate vittime.
Tutto si svolse dal mese di giugno a quello di agosto, prima con casi sporadici poi estendendosi a macchia d'olio in tutto il paese.
Dapprima furono chiuse le scuole situate nell'Istituto Benamati, poi, le cartiere, (in quel tempo assorbivano più di 1000 persone) perché i lavoratori non intendevano esporsi alla fatica per non essere più facilmente preda del morbo. Era così forte il timore di prendere il male che i bottegai vendevano la merce solo attraverso una finestrella praticata alla porta e le monete erano poste in un vaso di cloruro di calce per essere disinfettate o” purgate”, come si diceva in quel tempo.
Numerose Messe solenni furono celebrate all'altare di S.Ercolano per invocare la Sua intercessione. Una processione della Via Crucis percorse il "Rivellino" (attuale Lungolago) fino a giungere al S.Crocefisso. Con l'estendersi dell'epidemia fu aperto un lazzaretto nel fondaco maggiore del Municipio situato nella Piazza. I cadaveri erano trasferiti al Cimitero di S.Martino (l'unico esistente) verso la mezzanotte e senza alcuna cerimonia religiosa. Fu soppresso anche il suono delle campane per annunciare la morte od il funerale.
I limoni, che la popolazione riteneva efficaci contro il morbo, aumentavano di prezzo giorno dopo giorno.
Domenica 24 luglio 1836, la giornata più nera in cui persero la vita ben cinque persone, la popolazione si recò in Chiesa per venerare le reliquie del Santo. Seguì una solennissima processione per le vie del paese ed al termine la proposta già fatta del Parroco di erigere in Piazza una statua a S.Ercolano, con la raccolta di sottoscrizioni, divenne un voto. Infatti, dopo il 23 agosto, data in cui si ritenne cessato il flagello, fu nominata una Commissione composta da Don Giuseppe Rizzi e dai sigg.Francesco Hell e Veronese fu affidata allo scultore CESARE NESTI, mentre il resto del monumento al sig. ADAMO TAGLIANI di Rezzato. Le quattro epigrafi poste sul gran dado di marmo bianco che sorregge il Santo, sono state dettate da Don Vincenzo Poiana di Verona, dal Dr.Achille Filippini di Bedizzole, dal sig.Francesco Botturini di Salò e da Don ANDREA SETTI Vicario Parrocchiale di Maderno. E' da questo religioso che si sono apprese le notizie sopra riportate.
Le fondamenta del monumento furono poste nel giugno 1838 ed il 25 luglio successivo, al suono delle campane tra lo scoppio dei mortai giunse in paese la Statua del Santo. L’11 agosto il monumento era pronto ed il pomeriggio giunse a Maderno il Vescovo Mons.Ferrari che alla sera assistette alle luminarie ed ai fuochi artificiali, mentre il giorno successivo avvenne l’inaugurazione alla sua presenza. A festeggiare l'avvenimento assisté una folla proveniente anche dai paesi vicini ed un centinaio di barche cariche di persone che assistevano dal lago.
Fu nel 1954 che per iniziativa della locale Pro-Loco fu decisa la rimozione del Monumento (che inizialmente era posto di fronte alla Chiesa romanica) per trasferirlo nell'attuale posizione di fronte alla Parrocchiale. Ciò fu fatto nell'intento di risolvere il problema della viabilità per chi dalla Piazza usciva sulla Statale e conseguentemente quello degli incidenti che con l'aumento della circolazione divenivano sempre più frequenti.
Il progetto fu redatto dall'Arch.Vittorio Armellini e, dopo l'approvazione della Sovrintendenza e della Commissione Edilizia, fu realizzato nello stesso anno con una spesa che si è aggirata intorno alle £.150.000
Solo a Maderno su 140 persone colpite dal male, ben 38 furono le vittime. Nessun caso a Bezzuglio e pochissimi a Montemaderno dove non si sono verificate vittime.
Tutto si svolse dal mese di giugno a quello di agosto, prima con casi sporadici poi estendendosi a macchia d'olio in tutto il paese.
Dapprima furono chiuse le scuole situate nell'Istituto Benamati, poi, le cartiere, (in quel tempo assorbivano più di 1000 persone) perché i lavoratori non intendevano esporsi alla fatica per non essere più facilmente preda del morbo. Era così forte il timore di prendere il male che i bottegai vendevano la merce solo attraverso una finestrella praticata alla porta e le monete erano poste in un vaso di cloruro di calce per essere disinfettate o” purgate”, come si diceva in quel tempo.
Numerose Messe solenni furono celebrate all'altare di S.Ercolano per invocare la Sua intercessione. Una processione della Via Crucis percorse il "Rivellino" (attuale Lungolago) fino a giungere al S.Crocefisso. Con l'estendersi dell'epidemia fu aperto un lazzaretto nel fondaco maggiore del Municipio situato nella Piazza. I cadaveri erano trasferiti al Cimitero di S.Martino (l'unico esistente) verso la mezzanotte e senza alcuna cerimonia religiosa. Fu soppresso anche il suono delle campane per annunciare la morte od il funerale.
I limoni, che la popolazione riteneva efficaci contro il morbo, aumentavano di prezzo giorno dopo giorno.
Domenica 24 luglio 1836, la giornata più nera in cui persero la vita ben cinque persone, la popolazione si recò in Chiesa per venerare le reliquie del Santo. Seguì una solennissima processione per le vie del paese ed al termine la proposta già fatta del Parroco di erigere in Piazza una statua a S.Ercolano, con la raccolta di sottoscrizioni, divenne un voto. Infatti, dopo il 23 agosto, data in cui si ritenne cessato il flagello, fu nominata una Commissione composta da Don Giuseppe Rizzi e dai sigg.Francesco Hell e Veronese fu affidata allo scultore CESARE NESTI, mentre il resto del monumento al sig. ADAMO TAGLIANI di Rezzato. Le quattro epigrafi poste sul gran dado di marmo bianco che sorregge il Santo, sono state dettate da Don Vincenzo Poiana di Verona, dal Dr.Achille Filippini di Bedizzole, dal sig.Francesco Botturini di Salò e da Don ANDREA SETTI Vicario Parrocchiale di Maderno. E' da questo religioso che si sono apprese le notizie sopra riportate.
Le fondamenta del monumento furono poste nel giugno 1838 ed il 25 luglio successivo, al suono delle campane tra lo scoppio dei mortai giunse in paese la Statua del Santo. L’11 agosto il monumento era pronto ed il pomeriggio giunse a Maderno il Vescovo Mons.Ferrari che alla sera assistette alle luminarie ed ai fuochi artificiali, mentre il giorno successivo avvenne l’inaugurazione alla sua presenza. A festeggiare l'avvenimento assisté una folla proveniente anche dai paesi vicini ed un centinaio di barche cariche di persone che assistevano dal lago.
Fu nel 1954 che per iniziativa della locale Pro-Loco fu decisa la rimozione del Monumento (che inizialmente era posto di fronte alla Chiesa romanica) per trasferirlo nell'attuale posizione di fronte alla Parrocchiale. Ciò fu fatto nell'intento di risolvere il problema della viabilità per chi dalla Piazza usciva sulla Statale e conseguentemente quello degli incidenti che con l'aumento della circolazione divenivano sempre più frequenti.
Il progetto fu redatto dall'Arch.Vittorio Armellini e, dopo l'approvazione della Sovrintendenza e della Commissione Edilizia, fu realizzato nello stesso anno con una spesa che si è aggirata intorno alle £.150.000
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