L'amico Giovanni Saletti da Toscolano, grande esperto in informatica e nelle ricerche storiche locali, ha scritto l'articolo "QUANDO LA VALLE DELLE CARTIERE ERA UN SET CINEMATOGRAFICO" così trasformata dal regista salodiano Angio Zane nel 1956, che trascrivo testualmente, attingendo i dati e le foto dal figlio Alessandro che ha concesso gentilmente.al Saletti.
QUANDO LA
VALLE DELLE CARTIERE ERA UN SET CINEMATOGRAFICO
“Le stelle sono tante, milioni di milioni, la stella di…”.
Chi ha passato gli anta non può non ricordare questo jingle nei Carosello degli
anni Settanta. Pochi però sanno che di questa pubblicità, come di molte altre -
come ad esempio la cedrata del lago con Mina o il formaggio “che vuol dire
fiducia” con Johnny Dorelli – il regista era il salodiano Angio Zane.
Nato nel 1925, partigiano sulle montagne valsabbine durante
la guerra di liberazione, Angio Zane negli anni Cinquanta iniziò a lavorare
prima come cineamatore e in seguito come regista di documentari. Poi il grande
passo e l’esordio nella regia cinematografica con il film “La capinera del
mulino”, del 1956.
Da buon “artigiano della cinepresa”, si occupava di tutto,
dalla stesura del copione, alle riprese, regia, montaggio e produzione.”La
capinera del mulino” era un romanzo sentimentale ambientato in un fantomatico
paese del lago di Garda chiamato Borgofiore, e la location per buona parte di questa pellicola fu la nostra
Valle delle Cartiere, da qualche anno abbandonata dalle attività industriali.
In quel periodo arrivavano in Italia le pellicole americane
di Lassie e Rin-Tin-Tin, ed a questo filone si ispirò Angio Zane puntando sul
cinema per ragazzi, con notevole successo. Le sue opere venivano trasmesse nei
primi anni della TV dei ragazzi. Creò le
avventure di Pippo, Briciola e Nuvola Bianca, che vivevano storie fantastiche
in un western nostrano, sovente ambientato nel nostro entroterra. Fu pioniere
del genere western all’italiana prima ancora di Sergio Leone e Corbucci.
In particolare, nel 1961 girò in Valle delle Cartiere
“Esploratori a cavallo”. Il film venne presentato alla mostra del Cinema di
Venezia, nella sezione “XIV Mostra Internazionale
del Cinema per Ragazzi” (quella che in seguito diventerà il Giffoni Film
Festival).
Qui sotto un paio di fotografie del set tra le località di
Vago e Caneto in Valle delle Cartiere.
In questo film gli amici Pippo e Briciola, con l’inseparabile
cavallo Nuvola Bianca, scorrazzano per la Valle delle Cartiere quando scoprono una botola
che nasconde un tesoro, ma sembra che questo procuri solo guai, e il pericolo
della Valle della Morte incombe…
Gli Onda Studios di
Campoverde di Salò erano il mondo di Angio Zane. Qui, di fianco alla sua
abitazione, aveva allestito il teatro di posa, la sala di montaggio,
addirittura un vero e proprio villaggio western. Nacque così il Museo Archivio
Audiovisivo Gardesano, dove raccolse apparecchiature cinematografiche,
cineprese, moviole, fotografie e locandine. Il Museo è visitabile in rare
occasioni, ma ne vale veramente la pena. Angio Zane morì a Salò nel 2010.
Va doverosamente ringraziato il figlio Alessandro Zane, che
da bambino ha recitato nei film per ragazzi del padre, ed ora cura il Museo di
Campoverde e che mi ha fornito informazioni e fotografie.
Una curiosità che lega Angio Zane ad Osvaldo Cavandoli, nativo di Maderno, il famoso fumettista papà
della Linea. I due erano amici, ed avevano collaborato per alcuni lavori. Negli
Onda Studios è presente una titolatrice usata per il montaggio delle strisce di
Cavandoli, ed uno scherzoso disegno/dedica di Cavandoli a Zane, che riporto qui
sotto, nel quale una Linea-Pellerossa si vendica inseguendo minacciosa un
regista. Così recita: “Ad Angio ‘il Westifero’, in ricordo della bella ed
antica amicizia!”.
Disegno di Osvaldo Cavandoli |
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