Nella ricerca di notizie storiche
locali, ho avuto la fortuna di trovare l’immagine della copertina usata degli
Statuti della Riviera Bresciana ed, in questo caso, anche di quelli del comune
di Polpenazze risalenti al 1620. Questo documento era in possesso di un amico,
con il quale abbiamo in comune la passione per la storia locale, che mi ha
gentilmente concesso di ricopiarla.
In
effetti, gli Statuti della Riviera bresciana furono stampati in lingua latina
per la prima volta a Portese nel 1489/1490 dal tipografo Bartolomeo Zani.
Successivamente, nel 1620, sempre in lingua latina, fu redatto dal cappuccino
di Gazzane, Mattia Bellintani “Statuta
Criminalia Riperiae Salodii”. Sulla copertina, che ho ritrovato, è
raffigurata la SS. Trinità :
il Padre, il Figlio con lo scettro e lo Spirito Santo rappresentato dalla
colomba. A lato sta la Vergine che contempla la SS. Trinità. Sotto vi
sono inginocchiati: a destra il Cardinale S.Carlo Borromeo, Protettore di Salò;
a sinistra S.Ercolano Vescovo,
Protettore della Magnifica Patria ed al centro è posto il motto “Justitia e coelo prospexit” ( La
giustizia ha guardato dal cielo). Più
in basso la dicitura “Communitas
Riperiae” (Comunità della Riviera) l’Ente che ha emesso gli Statuti, con
l’immagine della Giustizia che nella mano destra tiene la spada ed in quella di
sinistra la bilancia. Questi statuti
furono stampati a Salò da Bernardino Lantoni, originario di Gazzane, richiamato
a Salò dalla Magnifica Patria, (che gli fornì perfino un prestito) da Milano
dove svolgeva la sua attività. Lo stesso Lantoni, nel 1626, ripubblicò gli
Statuti in lingua italiana. Grande è stata la mia sorpresa quando ho notato che
questa copertina riproduceva immagini di Santi mai trovate su documenti di
carattere amministrativo.
Per
meglio comprendere il significato di questa stampa, in breve, è necessario
ricostruire la storia di quei tempi, quando eravamo dominati dalla Repubblica
veneta.
Ogni
comune appartenente a questa comunità ebbe poi dei particolari Statuti. Per
quanto riguarda quello di Maderno non ne esiste più alcuna traccia, mentre
furono pubblicati quelli di Tignale, Manerba, Soiano e Polpenazze.
Il Consiglio Generale della Magnifica
Patria, nell’adunanza del 6 luglio 1466 elesse patrono del territorio della
stessa comunità S.Ercolano, obbligando a celebrare con festa di precetto
l’annua memoria il giorno 12 agosto. Nel 1677 tale dedicazione fu sancita con
Decreto del vescovo di Brescia Marino Giorgio e di quello di Verona Sebastiano
Pesaro sotto la giurisdizione del quale appartenevano alcuni comuni della
Valtenesi. Questa obbligazione cessò con la caduta della Repubblica veneta nel
1797.
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