La più antica
cartiera di Toscolano presso il ponte vecchio dopo la cessazione dell’attività
della cartiera Vetturi avvenuta alcuni anni fa, (siamo ora nel 2000) sta ora
scomparendo per far posto ad un nuovo edificio. (IL MUNICIPIO)
Da un documento datato 17 ottobre
1381,( ben 619 anni fa!) del Notaio Bonaventura Belloni di Gaino, che stabiliva
l’uso dell’acqua del torrente Toscolano fra le comunità di Maderno e Toscolano per il funzionamento
delle industrie cartarie, si desume, infatti, che in quell’anno la cartiera era gestita dai Bellintani di
Volciano.
Prima di giungere agli
ultimi proprietari Vetturi, l’edificio passò nel corso dei secoli dai
Bellentani ai Bonfadini, Benaglia, Setti, Grazioli, Monselice, Zuanelli,
Andreoli e rag.Maffizzoli.
Fra
i proprietari e gestori che maggiormente
si distinsero per l’intensa attività bisogna citare gli Zuanelli associati con
i Fioravanti i quali la detennero dal XVIII fino alla metà del XIX secolo. Essi
possedevano navi proprie con le quali fornivano la carta di loro produzione nei
vari porti del Mediterraneo. Originari di Toscolano, non avevano soltanto
questa cartiera. Dai dati catastali del 1720 risultava che fossero proprietari
anche di altre cartiere e precisamente: due alla Religione, una a Luseti, una a
Canneto, una alla Quattro Ruote, una in località Lupo e una in Maina. Anche
quelle di Andrea Maffizzoli furono prima, di loro proprietà. Riuscirono ad
associarsi ad alcune combinazioni commerciali volte a potenziare meglio le loro
esportazioni e per questi loro meriti in
campo economico entrarono nelle fila dell’aristocrazia dominante in quel tempo
Di questa importante famiglia , è rimasto il palazzo, cioè l’attuale ex casa
Franceschini-Ragozzi al ponte di Toscolano sulla cui facciata, in alto, si può
ancora adesso ammirare lo stemma di famiglia (una Z ”Zu” con una freccia che infila tre
anelli). Lo stesso tipo di stemma, ma in pietra, lo troviamo sul bellissimo
portale del palazzo a Messaga, ora
trasformato in condominio, ove risiedeva un altro ramo della stessa
famiglia imparentato con i Conti Fioravanti di Salò, passato poi ai Bertera e
per ultimo a Fontana.
Il
Fossati, nel suo “Benacum” ricorda che, prima della costruzione del ponte
vecchio, avvenuta nel XVI° secolo, Maderno e Toscolano erano collegati da un
ponte di legno costruito sui resti di un precedente antichissimo ponte romano
che frequentemente veniva travolto dalle piene del torrente, situato a pochi
metri più a monte. Al ponticello si accedeva soltanto per una viuzza che passava
attraverso il portone d’accesso della cartiera che sta scomparendo. Tale strada
rimase di uso pubblico sino agli ultimi anni della dominazione austriaca e,
dopo la costruzione del ponte, servì per condurre ad abbeverare il bestiame e
per le lavandaie.
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