mercoledì 11 settembre 2013
ANCHE IMMAGINI D'EPOCA AL MUSEO DELLA CARTA
Cartoline d'epoca esposte nel Museo
Manifesti, proclami e giornali dell'ultima guerra
Presso il Museo della carta, in valle delle Cartiere, è stato successivamente aggiunto un reparto dove sono state esposte immagini, proclami e giornali d’epoca che lo scrivente ha offerto al Comune. L’ex Sindaco Roberto Righettini lo ha inaugurato il 25 aprile 2013 ed il nuovo, sig.ra Delia Castellini, il 26 luglio 2013. Detto materiale fa parte della mia personale collezione. Le 256 immagini, con relativa didascalia di Toscolano-Maderno, sono state inserite in otto contenitori forniti dal Comune a cura di Lucio Fante, mentre i proclami emanati durante l’ultima guerra ed alcuni quotidiani riguardanti lo stesso periodo sono stati invece allestiti, con competenza e buon gusto, in appositi contenitori predisposti dal Gruppo operativo dell’Associazione lavoratori anziani della cartiera di Toscolano. A tutti rivolgo un particolare ringraziamento
Andrea De Rossi
MUSEO DELLA CARTA IN VALLE CARTIERE
Le origini
della cartiera
di
Maina
Inferiore (Macalè)
diventata
ora sede del
CENTRO
DI ECCELLENZA
uno dei
MUSEI della carta più importanti d’Italia
L’antico
stabilimento cartario di Maina Inferiore, chiamato anche Macalè, che si trova
nella Valle delle Cartiere e dismesso dalla Cartiera Donzelli sin dal lontano
1962 per avere trasferito l’attività nella nuova fabbrica di “Capra” sul promontorio
di Toscolano, è ora completamente risorto ed abbellito, pur mantenendo le sue
linee strutturali originarie. Ciò è grazie ad un finanziamento che la Regione
Lombardia ha concesso al Comune di Toscolano Maderno, nell’ambito dei
finanziamenti del cosidetto “Obbiettivo 2” di un contributo di oltre 6 milioni
di euro dei quali il 40% è a fondo perduto ed il restante 60% da restituire in
venti anni a tasso zero.
La ristrutturazione fu iniziata il 30
aprile 2005 e, dopo 665 giornate lavorative, il lavoro è terminato. Alla
presenza di numerose Autorità, l’inaugurazione è avvenuta il 2 giugno 2007.
Il fabbricato, completamente messo a nuovo, è divenuto
la sede del “Centro di eccellenza e
incubatoio alla filiera carta-stampa”. Non solo è stata mantenuta l’originaria
ciminiera, l’unica rimasta nella valle, ma è stata anche rinforzata per
renderla più stabile. Il progetto è stato redatto dall’Ufficio Tecnico Comunale
ed il responsabile unico del procedimento è l’architetto Anna Brisinello unitamente
allo studio Associato di Sandro Barba,
Fausto Usardi e Mauro Salvatori, mentre i lavori di ristrutturazione sono stati
eseguiti dall’Impresa Edil Atellana di Atella (Caserta). Artefice del lavoro di
coordinamento è stata l’Arch.Anna Brisinello, archeologa che alla Valle delle
Cartiere ha dedicato la sua tesi di laurea, mentre l’attuale Sindaco, Ing.
Paolo Elena, è stato il promotore ed il sostenitore di quest’importante
iniziativa
Qui è stato inserito il museo della carta che dal
settembre 2002 era collocato provvisoriamente nel piccolo stabile dove un tempo
c’era la portineria dello stabilimento.
Il Centro è distribuito in cinque corpi di fabbrica ed
in 19 locali situati al piano interrato, al piano terra ed al I° piano nei
quali sono state installate antiche macchine usate anticamente per la
fabbricazione della carta e riattivate, oltre che a preziosi documenti
d’importanza storica attinenti all’attività cartaria. Vi è una moderna sala
convegni con 90 posti, un locale per assistere ai filmati multimediali ed un ambiente
per ristoro dei bambini e un bar ristorante con sei posti letto. Nei vari
locali vi sono installazioni multimediali che consentono di addentrarsi nel
mondo cartario.
La responsabile scientifica del Centro è la Dott.ssa Lisa Cervigni,
archeologa, la quale ha esposto alcuni reperti provenienti dagli scavi
archeologici di tre cartiere sepolte nella valle condotti assieme al Prof.
Brogiolo, ordinario di Archeologia Medievale presso l’Università di Padova e a
diversi suoi studenti negli anni dal 2002 al 2006 nei siti di Gatto, Maina
Superiore e Maina di mezzo.
Ora è stato dato dal Comune in comodato
d’uso alla “Fondazione della Valle delle Cartiere”, costituitasi il 1.3.2007, della
quale fanno parte oltre il comune stesso con il 49%, la Cartiera Marchi-Burgo
con il 49% e l’Associazione lavoratori anziani della cartiera con il 2%..
Questi ultimi hanno il compito di provvedere alla gestione e alla promozione
del Museo.
Questo edificio si trova sul mappale
1486 che, fino al 1928, data di costituzione del comune di Toscolano Maderno,
era in territorio del comune censuario di Maderno ed ha origine molto antiche. La
parte di fabbricato che si trova verso la montagna, invece, risale al 1876; un
tempo vi era sistemata la caldaia e, accanto, è possibile ammirare la ciminiera,
anch’essa ristrutturata, l’unica delle tante esistenti, rimasta in tutta la
valle.
Il ponte in pietra e la portineria
risalgono invece a dopo il 1874, anno di realizzazione della tanto agognata
strada con gallerie, che da Toscolano porta direttamente nel cuore della valle.
La costruzione di questa nuova strada di comunicazione fu dovuta sia alle
aumentate necessità di circolazione dei mezzi divenuti quasi tutti a motore,
sia all’installazione della nuova macchina continua produttrice di carta che
richiedeva la presenza degli operai ventiquattro ore su ventiquattro. Il
prodotto ricavato da questa preziosa innovazione, era asciugato
contemporaneamente dal vapore prodotto dalle caldaie, abbandonando il vecchio
sistema di stendere i fogli di carta in appositi stanzoni, chiamati stenditoi, dove
alle finestre erano applicate delle caratteristiche persiane mobili con le
quali si poteva regolare il flusso d’aria per meglio asciugare la carta. Non ci
dobbiamo dimenticare che per oltre cinque secoli il rifornimento di materie
prime alle fabbriche esistenti dentro la valle ed il trasporto del prodotto
finito, avveniva esclusivamente su carri trainati da buoi o muli, attraverso
impervi sentieri e mulattiere che passavano dalla frazione di Gaino. A questo
proposito è bene ricordare che nel 2007 l’Amministrazione Comunale ha
predisposto il ripristino di queste vie di collegamento che invito a voler
visitare per meglio rendersi conto delle difficoltà che i nostri avi dovevano
affrontare.
Nel 1876 fu costituita la ditta Andrea
Maffizzoli, succeduta a Pietro, la quale acquistò anche questa cartiera. Nel
1901 fu ricordato il 25° anniversario di fondazione della ditta (13 marzo 1876
– 13 marzo 1901) con la stampa di una cartolina postale che riproduceva sullo
sfondo i nuovi stabilimenti di Maina Superiore, ed in appositi medaglioni, le
effigi dei due gerenti, i fratelli Andrea e Giuseppe Maffizzoli.
Dalle varie notizie pubblicate
riguardanti le cartiere poste nella valle, risulta che intorno al 1700 questo
opificio (di Maina Inferiore) fu inizialmente di proprietà della famiglia
Assandri, originaria di Pulciano, che poi assunse il cognome di Delay e che all’inizio
del Cinquecento era proprietaria anche
di alcune ferriere in località Camerate. Da Pulciano i Delay si trasferirono
poi a Toscolano nel palazzo Danza, successivamente passato ai Villa. Verso la
metà del Seicento i Delay costruirono il bellissimo palazzo al porto di
Toscolano, divenuto poi di proprietà Maffizzoli, nel quale il celebre pittore
Andrea Celesti dipinse alcuni splendidi quadri. Dalla repubblica Veneta i Delay
ottennero il titolo nobiliare di Conti per aver fornito alla flotta veneziana
bombe, ancore, corazze e catene, costruite nelle loro ferriere.
Poi la proprietà della cartiera di
Maina Inferiore passò ai madernesi: Veronese nel 1811, Hell nel 1852, e agli
Emmer nel 1872. Nei primi anni del 1900 i proprietari furono i Maffizzoli, in
seguito i Donzelli ed infine i Marchi di Vicenza.
Verso la metà dell’Ottocento i
Maffizzoli, assieme ai Bianchi, costituirono una società per la gestione di
questo stabilimento il quale, nel 1889, era considerato uno dei migliori della
provincia dove si produceva anche carta colorata. Tale società fu denominata
Bianchi-Maffizzoli. Nel 1868 la direzione di questa fabbrica fu affidata al
socio Rocco Bianchi, affiancato dal figlio G. Battista, che divenne in seguito
Sindaco di Maderno e la sua abitazione fu prima al Palazzo Bianchi in piazza
(ora Hotel Golfo) e poi alla villa del “Serraglio”.
Si presume che la Società Bianchi-Maffizzoli,
durante la sua gestione, avesse preso lo stabile in affitto dagli Emmer. Verso
la fine dell’800 questa società ebbe un rovescio economico. I soci coprirono le
spese e la società fu sciolta e sostituita dalla “F.lli Maffizzoli di Giuseppe”
con atto notarile 15.9.1891. Nel 1906 si associa con Ettore Bianchi, figlio di
Rocco e nel 1920 gli affida la gestione dell’Azienda.
Nel 1905, per iniziativa dei fratelli
Maffizzoli e Ettore Bianchi, la ditta Andrea Maffizzoli che aveva due macchine continue per la
fabbricazione della carta negli stabilimenti di Maina Inferiore e Superiore,
costituì la Società in accomandita per azioni denominata “Cartiera Maffizzoli
Andrea” con lo scopo di costruire nel promontorio di Toscolano, in località
Capra, un moderno stabilimento che funzionasse esclusivamente con l’energia
elettrica prodotta nella centrale dei Covoli.
Come è stato in precedenza
indicato questa cartiera cessò definitivamente la sua attività nel 1962 e da
allora ebbe inizio il suo progressivo degradoAndrea De Rossi
Cartiera Maina inf, prima della ristrutturazione
La stessa dopo la ristrutturazione
martedì 3 settembre 2013
VITALI BARTOLOMEO - VICARIO
Originario di Desenzano, ma madernese di adozione, nel
1567 fu eletto Vicario, cioè giudice per le liti della “Quadra” di Maderno, che
comprendevano anche Toscolano e Gardone.
E’
noto non solo per la sua carica civile, ma anche perché illustrò in prosa e in
poesia la storia di Maderno nei volumi “Ninfa materna” e “Rerum Materniensium
et privilegiorum fragmenta” Nel primo vengono trattati gli antichi privilegi di
Maderno concessi dall’Imperatore Ottone I°, da Federico Barbarossa e da Roberto
re di Sicilia, della ubertosità del suolo, della nobiltà di questa terra, di
S.Ercolano o Erculiano e dell’indipendenza della riviera. A proposito
dell’uberosità del suolo, il Gratarolo nella sua Historia della Riviera di Salò,
cita due bei versi contenuti nella “Ninfa materna” del Vitali che dicono:
Non a girando l'universo tondoDove scorga più bel Natura, il mondo
Che qui gli
Augelli, i fiori, e i frutti l’anno
intero tutto,
grazioso fanno
Nel secondo
volume,invece, si ragiona sulla giurisdizione di Maderno nel XVI° secolo. Tutta
l’opera è scritta in un buon latino.
Per
accondiscendere al desiderio del Cardinale Carlo Borromeo, nel 1584 scrisse
l’opera “Ragguaglio della vita, morte e miracoli di S.Erculiano”, ristampata
nel 1980 in
occasione del 14° centenario dell’approdo della Salma del Santo a Maderno.
Per
onorare la memoria di questo personaggio il comune di Maderno gli dedicò una
strada del paese.
Andrea De Rossi
Andrea De Rossi
BIBLIOGRAFIA:
Lonati Guido – “La Pieve ed il comune di Maderno” Memoria Ateneo
Salò 1933/34 – Tip.Giovanelli
Brunati Giuseppe – “Dizionarietto degli uomini
illustri della riviera di Salò”-Tip.Pogliani 1857
Bongianni Grattarolo –1599 –“Historia della Riviera
di Salò”
PILATI DON CRISTOFORO BOTANICO E MINEROLOGO
Per dieci anni fu parroco in
Friuli a Fiumicello (Udine) ed è nato a Segrane di Toscolano il 15 ottobre 1721.
Studiò grammatica,
belle lettere e, sotto i Padri Gesuiti, filosofia e teologia. Divenuto Sacerdote fu
Curato nell’Ospedale femminile di Brescia per due anni, poi divenne Parroco di
Fiumicello.
Dopo aver
rinunciato alla parrocchia fu maestro in casa dei nobili Fenaroli a Brescia e
segretario dell’Accademia Scientifica di Brescia. Studioso di botanica e
mineralogia, svolse le sue ricerche per lo più sui monti del territorio
bresciano
Pubblicò diverse opere, fra le quali:
-
“Saggio
di storia naturale bresciana” anno 1769 (custodita presso l’Ateneo di Salò);
-
“Giornate
campestri di Agostino Gallo, con annotazioni e con un’aggiunta sopra il
formentone” – Brescia – 1775;
-
“Descrizione
de’ suoi viaggi e di quanto operò nel corso de’ suoi anni”
Morì
a Fiumicello il 24 luglio 1805, dove si era ritirato con la sua famiglia.
Andrea De Rossi
Andrea De Rossi
BONASPETTI GIUSEPPE - POETA DRAMMATURGO
Figlio di operai, dopo aver frequentato la terza elementare, entrò come apprendista in una bottega di falegname. In seguito decise di arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri, dedicandosi agli studi classici e linguistici nei momenti liberi.
Fu
durante questi momenti che cominciò ad appassionarsi di teatro e, ancora
ventenne, scrisse i “Drammi interni” che cercò, inutilmente, di far
rappresentare a Torino. Terminato il servizio militare, si congedò come brigadiere,
emigrò a Parigi dove venne a contatto con ambienti artistici-letterari facendosi conoscere per le sue composizioni.
Ritornato
in Italia, entrò nella redazione del quotidiano “La Perseveranza” di
Milano e fu tra i primi convinti esaltatori di Gabriele D’Annunzio, tanto che
ne divenne suo segretario. Fu il Poeta che lo spronò a togliere finalmente dal
cassetto una delle sue tragedie “Nerone” scritta nel 1913, messa in scena a Parma
nel 1923 dalla compagnia teatrale di Amedeo Chiaritoni, con notevole successo.
Le
sue opere teatrali più significative sono: “I diritti dell’amore”, “Il
Prof.Engel”, “Virginia”, “Figli di Caino”, “Il redivivo” e numerose altre.
Ritiratosi
nella frazione del Bornico di Maderno, continuò gli studi, nonostante un male
inesorabile lo avesse colpito. Sei mesi prima di morire aveva terminato una
tragedia in quattro atti: “Erode” rappresentata poi dopo la sua morte.
Andrea De Rossi
Bibliografia.
Enciclopedia Bresciana di Fappani
GIACOMO BENVENUTI - MUSICISTA
Nato
a Toscolano il 16marzo 1885, morto a Barbarano di Salò il 20 gennaio 1943.
Figlio
del pianista ed organista Cristoforo Benvenuti, fu subito indirizzato agli
studi musicali. Dopo il padre ebbe per maestri a Brescia, Vincenzo Sacchi e
Paolo Chimeri e al Liceo Musicale di Bologna, Luigi Torchi ed il salodiano
Marco Enrico Bossi. Nel 1909 si diplomò in composizione a Bologna. Egli si
dimostrò, oltre che valente organista, ottimo direttore d’orchestra.
Pubblicò
una raccolta di pezzi per pianoforte. Si recò a Monaco di Baviera per
frequentare i corsi universitari di Adolph Sanberger con il quale non solo
divenne amico, ma anche consigliere.
Giacomino,
così veniva chiamato dagli amici, istruì direttori, orchestre e celebri
cantanti, fra cui la celebre soprano Giuseppina Cobelli di Maderno e fece
numerose pubblicazioni musicali.
A
tarda età trascina e converte Eugenio Bravi a creare una Società Editoriale per
pubblicare 60 volumi de “I classici musicali italiani”. Ne riesce però a
pubblicarne solo dieci, quando la morte lo coglie improvvisamente.
Andrea De Rossi
Andrea De Rossi
BIBLIOGRAFIA.
Enciclopedia
dei musicisti bresciani di Bignami
lunedì 26 agosto 2013
S.ERCOLANO PATRONO DELLA RIVIERA
Il 12 agosto è il giorno nel quale i madernesi, da secoli, festeggiano non solo il loro Patrono, ma anche quello di tutta la Riviera del Garda.
Infatti,
anticamente la “Magnifica Patria” (ente riconosciuto dalla Repubblica Veneta
nel 1426) con deliberazione del 26 luglio 1466 eleggeva S.Ercolano Patrono
della Riviera ed invocava il Decreto dei Vescovi di Brescia e Verona di far
celebrare ogni anno la festa di precetto al 12 agosto in tutti i 36 comuni che
componevano la suddetta Patria. Tale obbligazione cessò nel 1797 col cadere
della repubblica di Venezia.
Un
particolare e interessante festeggiamento in onore del Santo avvenne nel 1825
quando fu inaugurata la nuova chiesa parrocchiale e le sue reliquie furono
traslate nel nuovo tempio.
La
descrizione di questi festeggiamenti ce li ricorda Don Andrea Setti nel suo
volumetto “Ragguaglio della vita, morte e miracoli di S.Erculiano confessore”
edito nel 1861 e ristampato nel 1980.
Ricordiamo
che la decisione di costruire la nuova Parrocchiale là dove, anticamente,
sorgeva il castello, fu presa nel 1742. I lavori iniziarono solo nel 1775 e
terminarono nel 1825, dopo aver superato numerosi problemi di ordine tecnico ed
economico che una tale costruzione presentò.
Per
l’inaugurazione del nuovo tempio furono previsti tre giorni di solennità, sia
per il rito della consacrazione, il trasporto delle reliquie del Santo e
l’amministrazione della Cresima. Il 22 ottobre 1825 un rimbombo di mortai ed il
suono delle campane annunciò l’arrivo in carrozza, del Vescovo e del suo
seguito che fu ospite in casa Veronese. La sera, sul lago, numerose barche
illuminate e pavesate, abitazioni e giardini anch’essi illuminati e poi uno
scoppiettare di fuochi d’artificio illuminarono l’effige di S.Ercolano che era
posta sopra un tempietto appositamente predisposto. Il giorno successivo, 22
ottobre, una apposita commissione accertò il contenuto della cassetta contente
le Sacre spoglie del Santo e ne fu redatto un verbale. E’ da questo documento
che si rileva un particolare singolare ed interessante. E’ risultato, infatti,
che fra sacre ossa si è scoperta una lamina di ottone dorata in forma quadrata
con la seguente iscrizione latina: SANCTI HERCULIANI EPISCOPI ET CONF. OSSA ET
CINERES. “…Sopra della quale lamina vi era
riposta una figura corporea riconosciuta di pesce come venne da tutti giudicato…”
Poiché in tale occasione fu accertato che la
cassetta contenente le ceneri del Santo era notevolmente danneggiata, si
decise di sostituirla. Ciò avvenne il 24 ottobre e nella nuova cassetta fu
posta anche la lamina di ottone ritrovata il giorno precedente “…con il pesce legandolo pure in più parti con
cordella di seta color rosso…” il
tutto munito del suggello episcopale.
Il
giorno 23 si doveva consacrare la nuova chiesa ma, a causa dell’incessante
pioggia e vento, fu rimandata al giorno successivo.
Infine,
martedì 25 furono prelevate le sacre reliquie di S.Ercolano dalla chiesa
vecchia e portate in solenne processione fino al croce via per ritornare in piazza
attraverso la via di mezzo. Giunte nella nuova chiesa furono poste in
venerazione sopra l’altare maggiore e poi trasferite nell’apposito altare dove
si trovano tutt’ora e sul quale domina una preziosa tela di Paolo Cagliari
detto il Veronese con il dipinto del Santo.
Andrea
De Rossi
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