Con il trascorrere dei tempi
tutto si evolve e si modifica. Mi riferisco, in questo caso, al cambiamento
radicale del nome delle strade del nostro paese che un tempo, non molto
lontano, erano inserite in contrade la cui loro denominazione è attualmente
scomparsa. Il loro nome lo ritroviamo in vecchi documenti, come mappe catastali
o certificati di nascita di quel tempo.
Cerchiamo
ora di vedere come si chiamavano queste contrade poiché le stesse, che fanno
parte della nostra storia locale, hanno mantenuto il loro nome originale fino
ai primi anni del Novecento ed i nostri nonni e genitori senz’altro li avranno
conosciuti. In un’altra occasione vedremo, invece, il nome delle vie che sono
state quasi tutte cambiate.
Contrada RIVELLINO
Attuali
vie Lungolago , F.lli Bianchi e altre vie
Comprende la lingua di terra che si stende ad est della
chiesa di Sant’Andrea, la nuova
parrocchiale sorta nel 1775 e inaugurata nel 1825, sulle rovine del castello
risalente al Medioevo che fu costruito anticamente quale baluardo contro le minacce
barbariche. Il castello, intorno alla metà del secolo XIII, fu trasformato in
palazzo pubblico, sede del podestà e poi del vicario. Col tempo andò in rovina
e nel 1645 un incendio lo distrusse completamente. Anticamente in questa zona
si trovava il Brolo del vescovo che lo stesso prelato doveva tenere a
disposizione dell’esercito Imperiale, in cambio d’esenzioni e privilegi. Nel
1289 esisteva una via detta del Cedrario. Il nome Rivellino ricorda che in
questa zona vi erano anticamente opere di difesa del castello stesso.
Contrada del PALAZZO (Palàs Gonsàga)
Attuale
parte di Via Benamati e via Garibaldi
Comprende le
attuali vie Benamati (fino al crocevia) e Garibaldi, anticamente chiamate dei Broli
inferiori e Broli superiori. Prese questo
nome agli inizi del Seicento quando i
Gonzaga, duchi di Mantova, costruirono
una lussuosa villa, ora in parte distrutta,che, successivamente fu
collegata a quella del Serraglio tramite un androne sotterraneo.
Contrada PARADISO
Attuale
proseguimento Via Benamati dal crocevia e Via S.Bartolomeo
. I campi coltivati che si
trovavano fra l’attuale via Moretto (già Capra) e Via San Bartolomeo, facevano
parte della contrada del Paradiso. Le proprietà dei Gonzaga si estesero anche
all’attuale palazzo Bulgheroni, che fu antica sede del convento dei Padri
Serviti, insieme all’ex villa Caprera con relativa chiesetta sorta nel 1467.
Nel 1652 il conventino fu soppresso ed i beni acquistati dai Gonzaga. Estinta
nel Settecento la famiglia Gonzaga, le proprietà passarono alla casa regnante.
Contrada CASTELLO (Castèl)
L’attuale via Sant’Ambrogio, già antica strada maestra per
Sanico (Sanìc), conduce nella
località in cui anticamente esisteva il Castello di Malpaga, poco sotto la
chiesetta di San Martino (San Martì). Fu
così chiamato perché in esso venivano rinchiusi i debitori morosi. La prima
stradella che s’incontra a sinistra salendo da Maderno è chiamata Ceriolo (Seriol) ed un ramo della stessa porta in
località Calcine (Calsìne), l’altro
alla contrada dell’Acqua Santa.(Aque
Sànte). L’attribuzione di questo nome è giustificato dal fatto che le
processioni ed i funerali che si recavano alla chiesetta di San Martino
passavano attraverso questa via, ora divenuta un sentiero. La successiva strada
che si stacca a destra è chiamata Maìna (Maìna
de sùra) e porta nella Valle delle cartiere.
Contrada GARBERIA E MULINI (Garberìa e Mulì)
Attuale
Via Bellini (ex Mulini) e Via promontorio
Dove ora sorge un oleificio
esistette per diverso tempo una conceria di pellami che lasciò a questa
località il nome di Garberia, derivante dal nome di origine tedesca Gerberei, che significa laboratorio per
la concia delle pelli, nella quale si usavano cortecce e foglie di vari alberi
come la roverella e lo scotano, ricche di tannino, particolarmente diffusi
sulle nostre colline. Anche due mulini si trovavano in questa zona, il primo,
di proprietà del comune di Maderno, era collocato dove si trova ora la Cartiera
di Maderno e l’altro vicino all’attuale frantoio delle olive. Questi complessi
sono sorti per sfruttare l’energia idraulica della seriola, ora interrata
Contrada BORGO (Bòrg)
Attuale Via Cavour
Nel Medioevo la contrada si
riferiva ai terreni che si trovavano all’esterno del portone che chiudeva
l’accesso all’abitato di Maderno. Attualmente con Borgo si identifica l’abitato
di Maderno compreso tra le contrade del Fosso (Fòs) a ovest e dei Tre Santi (Tré
sanc’)a est.. E’ attraversata dal fossato di Bombai (Fòs dei
Bombài), ora intubato.
contrada del FOSSO (Fòs)
Attuale parte alta di Via Benamati
Vasum Tornigle era chiamato in un documento del 1279 il fossato che
scorre a lato dell’oratorio, ora intubato, e che ha dato il nome alla contrada.
Questa è compresa nella più estesa contrada del Borgo (Bòrg), della quale rappresenta il limite occidentale. L’acqua del
fossato era utilizzata in passato per irrigare le limonaie che si trovano sulle
pendici della costa collinare alle spalle dell’abitato. Di questa contrada fa
parte anche la medievale contrada del Pozzo (Pòs) così detta dalla presenza di un pozzo al quale attingeva la
popolazione per il rifornimento d’acqua.
Contrada del POZZO (Pos)
Attuale inizio di Via Cavour che incrocia Via Vitali e
Via Beltrami
Dopo quella del Fosso troviamo quella
del Pozzo (Pos). Fu così chiamata per la presenza di un pozzo al quale
attingeva acqua la popolazione della zona.
Contrada della QUADRELLATA (Quadrelàa)
Attuale Via Cavour, Via Mazzini e Via Sacerdoti
La contrada, che fa parte della
più ampia contrada del Borgo (Bòrg),
nel Settecento trae il nome dalla fitta parcellizzazione a piccoli quadri dei
terreni limitrofi all’abitato, destinati ad orti. La contrada del Portone del
Borgo, oggi estinta, comprendeva le case prossime al portone a saracinesca, di cui
si vedono ancora le guide scolpite nelle pietre d’angolo di questa casa
medievale. Verso monte si incontra la contrada del Ghetto (Ghét), nome che fa riferimento alla presenza di un labirinto di
vicoli angusti, non alla presenza di ebrei, qui non documentata e che fu
comunque scarsa.
Contrada FONTANE e TRE SANTI
Attuale proseguimento di Via Cavour, Via Carlo Setti e
Via Fontane
Comprende la località Fontane
(Fùntane) punto più alto del paese in cui esisteva una fontana pubblica alimentata
dal fossato di Bombai (Fòs dei Bombai) che in tempi più recenti è stata
sostituita dagli attuali lavatoi e la località Tre Santi (Tre Sanc) che si
estende fino al confine con Toscolano. Esiste qui una nicchia nella quale si
trovano: al centro la statua della Madonna ed ai lati quelle di San Francesco
d’Assisi e San Giovanni Nepomuceno. Quest’ultimo fu fatto annegare nel 1393 nel
fiume della Moldavia (Boemia) per non aver rivelato all’Imperatore Venceslao i
peccati della moglie.
Contrada MACLINO (Maclì) - alt. m 201
In epoca romana si chiamava,
unitamente a Vigole, Vicus Macrinus
in memoria del Console Marco Nonio Macrino. Poco al di sotto della chiesa
dedicata ai Santi Faustino e Giovita, si stacca un tortuoso antichissimo
sentiero detto Procho che significa
rovinato o del Proch, come risulta
dall’inventario delle strade del comune di Maderno del 1849, che raggiunge la statale sottostante. Fino a
qualche secolo fa la strada esterna del paese era denominata Bombarda, mentre
quella che parte dal bivio per Vigole prendeva il nome di Balbina. Un’altra
stradella, ora scomparsa, che partiva poco più in alto della chiesa e
raggiungeva la via Balbina era invece chiamata Balbina combattuta
Contrada VIGOLE (Vìgle) –
alt. m 285
In epoca romana (secolo II d.C) era chiamata Vicus che unito a Macrinus formavano il Vicus
Macrinus, per ricordare il Console Marco Nonio Macrinus, marito di Nonia Arria, proprietaria della villa
romana di Toscolano. Il 13 settembre 1962 fu inaugurata dal Vescovo di Brescia
Mons. .Giacinto Tredici la nuova chiesetta dedicata alla Madonna del Rosario,
posta sul colle che domina la valle di Vigole, eretta dalla famiglia Saletti in
memoria di Federico Mensi che abitò per parecchio tempo in località Rosei e
donata alla Parrocchia di Montemaderno. Nell’interno un dipinto raffigura la
Madonna del Rosario, copia della Madonna del Lorenzetti, che è divenuta così la
protettrice della frazione e viene festeggiata la seconda domenica d’ottobre.
Anticamente chiamato SENICO - SANICO (Sanìch) – Alt. m 339
Potrebbe
derivare da un nome di persona come Senus
o Sennus, o da Sommus Vicus, villaggio posto molto in
alto. Da qui diparte, verso nord, la strada consorziale che porta prima a
Sant’Urbano (Sant Ürbà) e dopo alla cima del Monte
Pizzocolo (Pisòcol), mentre invece quella
diretta verso sud-est conduce a S.Martino (San
Martì) dove attorno alla chiesetta dedicata al santo di Tours, si trova il
cimitero di Montemaderno. Fino verso la fine dell’Ottocento in questo cimitero
trovarono sepoltura anche i defunti di Maderno. Secondo un’antica leggenda,
prima che si aprisse il varco delle Garde, le acque del torrente Toscolano
formavano in questa valle un laghetto che lambiva un romitorio, successivamente
trasformato in chiesetta ma lasciando inalterata la torre circolare di origine
romana, probabilmente costruita a protezione del paese di Sanico.
Contrada BEZZUGLIO (Besöi) – Alt.m 225
Antica frazione di Maderno che si
può raggiungere sia da Bornico che da Maclino attraverso il sentiero della
Sacca. E’ posta al confine con il comune di Gardone Riviera e si trova ai piedi
del monte Lavino. Nel 1623 un devoto donava il terreno per costruire la
chiesetta che è stata dedicata a San Carlo e nella quale furono poste le
reliquie di san Carlo Borromeo e di San Prospero. In questa piccola frazione
sono rimaste ancora le tracce della coltivazione dei limoni particolarmente
curata in questa zona protetta dai venti.
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