In un apposito articoletto del mio Blog ho ricordato il nome delle varie contrade di Maderno
esistenti nei secoli scorsi. Esaminiamo ora il nome originale delle vie che
appartenevano a queste contrade le quali però, nel corso degli anni lo hanno
perso e sostituito con un altro.
Iniziando
con la Piazza ora denominata San Marco,
mentre nel passato, sempre per ragioni politiche, fu dedicata a Giuseppe Mazzini, a San Marco, a Vittorio
Emanuele II°, a Ettore Muti, a Antonio Gramsci e, infine, si è
ritornati ancora a San Marco. Dalla
piazza si stacca la Via Benamati che
sale verso il paese ed è dedicata all’omonimo Sacerdote benefico scomparso nel
1799, che prima si chiamava Via dei Broli
inferiori o Via della Chiesa. Il nome allora attribuito era perfettamente
adatto alla sua ubicazione perché ad est vi erano numerosi “broli” vale a dire
orti e giardini che si estendevano su tutto il promontorio, mentre la stessa
iniziava dall’unica chiesa parrocchiale (la romanica di S.Andrea). La via dei broli superiori o di mezzo era
invece l’attuale Via Garibaldi, mentre la Via
Montana portava il nome di Via del
Fosso in quanto la stessa, nei tempi passati ed in periodi di pioggia,
diveniva un autentico fosso che si scaricava a lago. Quest’ultima, all’inizio,
s’interseca con Via Aquilani che
anticamente era chiamata Via dell’arco (o
del Portone) perché esisteva un
cavalcavia che congiungeva la casa Monselice (poi chiamata Speranza) con la
dogana che si trovava in riva al lago nel piccolo porto di fronte al quale fino
ad alcuni anni fa esisteva una tipografia. Il Vicolo dei Mille, che congiunge la via Montana con la Via Garibaldi
era chiamato invece “Tresandello
Toffanetti” in quanto, probabilmente, vi abitava una famiglia che così si
chiamava. Così come l’attuale Vicolo
Portichetto che era denominato Vicolo
dei Valenti.
Nell’antica
contrada “Paradiso” si trovavano la Via
Capra (ora Via Moretto) che si
trasformava in Via Capra campagna quel
tratto che dalla strada statale s’inoltrava nei campi. L’attuale Via Settembrini, invece, si chiamava Via delle Scardevere (pare derivi dal
nome di un pesce, forse scardola), mentre Via
D’Annunzio si chiamava Strada del
terminello e Via Ugo Foscolo Strada della crocetta. Le attuali via Fratelli Bianchi e Via Silvio Pellico, erano chiamate
rispettivamente Via degli orti e Strada sotto gli orti, mentre il
Lungolago Giuseppe Zanardelli era la
Via del Rivellino che significa che
in questa zona esistevano anticamente opere di difesa del castello di Maderno.
La
Via Bellini, che dalla statale
presso la casa cantoniera scende verso il promontorio e così Via Promontorio, si chiamavano Via Mulini, per l’esistenza di mulini, e
Garberia, dal nome tedesco “Gerberei”
che significa l’esistenza, dove si trova ora un oleificio, di un laboratorio
per la concia delle pelli.
Al
“Borgo” invece l’attuale Via Mantova
era il Vicolo del Ghetto, mentre Via Carlo Setti era la Via
del Chini. Il Vicolo del Signore
è divenuto Via Solferino, mentre Via Roscia è ora Via Tito Speri. Le attuali Vie
Cavour e Mazzini erano identificate
come Via della Quadrellata, così
chiamata per la fitta parcellizzazione a piccoli quadri dei terreni limitrofi
all’abitato, destinati ad orti, mentre Via
Beltrami, dedicata ad un Sacerdote locale distintosi particolarmente in
occasione della peste, era il Vicolo
Rotondo.
Infine l’attuale Via Roma, la statale che porta a
Fasano, dalla casa Arrighi al Bornico era la
Via del portone, dato che anticamente in località “rovinato” esisteva un
solido portone d’ingresso al paese.
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