A Toscolano i Domenicani arrivarono nel XIII secolo, poco dopo la fondazione del loro Ordine. Ma perché quest’Ordine scelse proprio Toscolano? Per capirlo dobbiamo risalire alle origini ed ai loro scopi.
L’ordine
dei Predicatori Domenicani fu fondato da S.Domenico di Guzmàn, nel 1206 e fu
approvato dal Papa Onorio III° nel 1216. La loro finalità era la salvezza delle
anime grazie alla predicazione e all’insegnamento, ma l’intento immediato col
quale sorse fu la lotta contro le dottrine ereticali del Medio Evo e contro
coloro che le impersonavano (i patarini,
gli albigeni, ecc.).
Per
svolgere tale compito i domenicani volsero particolari cure alla loro
formazione intellettuale. Lo stesso fondatore S.Domenico si dedicò alla
riconversione degli eretici ed a bloccare gli effetti dell’eresia.
Questi
religiosi, il cui abito è composto da
tonaca e scapolare bianco con cappa e cappuccio neri ed un cingolo di pelle al
quale è appeso il rosario, seguono la regola di S.Agostino. Il loro stemma è
una croce gigliata bianconera.
Nel
1229 divenne vescovo di Brescia il frate Guala dei domenicani e fu il primo
vescovo di quest’ordine italiano. Da questo particolare è evidente che la
diffusione dei loro conventi nel territorio bresciano fu sostenuta dallo stesso
vescovo.
I
conventi dei domenicani si estesero nel XIII secolo specie dove era più diffusa
l’eresia “patarina” fra cui Toscolano e Nave, entrambi luoghi dove erano in
attività diverse cartiere.
L’eresia
“patarina” fu un movimento religioso
della parte più umile del popolo, sorto a Milano verso la metà del secolo
XI ed era diretto contro gli abusi
dell’alto clero. I seguaci di questo movimento dagli avversari furono chiamati,
per dileggio, patarini, dal luogo dove si radunavano (pataria, deposito di
cenci e ferri vecchi, frequenti allora nella via di Milano tuttora detta dei
Pattari).
Gli
storici, Paolo Guerrini e Guido Lonati,
ritengono che i frati non giunsero a Toscolano solo per assistere gli infermi e
i pellegrini dell’ospizio, ma per affrontare l’eresia particolarmente diffusa
fra gli straccivendoli che, numerosi, frequentavano le cartiere locali per
fornire la materia prima per la fabbricazione della carta.
Attiguo
all’ospizio fu costruito nel secolo XII un piccolo tempio cristiano dedicato a
S.Lucia.
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