All’inizio del
secolo scorso la piazza era veramente un punto d’incontro della gente, in
particolar modo nelle giornate festive .Un tempo tranquilla e senza gran
movimento, lambita da una caratteristica spiaggetta dove erano tirate a secco
le imbarcazioni, nel giro di pochi anni ha assistito a grandi trasformazioni
che hanno stravolto per sempre la sua funzione. Le due statue esistenti sono la
colonna di S.Marco, posta davanti all’ex sede municipale di Maderno nel 1610 a ricordo della
dominazione veneta, e quella dedicata a S.Ercolano, innalzata nel 1836 davanti
alla chiesa romanica e, nel 1954, spostata nella posizione attuale per
facilitare la circolazione. La prima grande trasformazione fu la costruzione,
nel 1900, della strada provinciale a lago che nella prima parte sostituì Via
Aquilani. Nel 1901 ebbe inizio il passaggio del tram che giungeva fino a
Toscolano e dei primi autoveicoli.
Nel 1909, per
onorare la memoria dello statista Giuseppe Zanardelli, deceduto nella sua
residenza di Maderno nel 1903, fu
costruito, di fronte all’Albergo S.Marco, un giardinetto sopraelevato sul quale
fu posta la statua chiamata semplicemente “Bell’Italia”, del noto scultore
Bistolfi. Furono anche messe a dimora diverse piante di palme, delle quali una
sola è rimasta a testimoniare l’esistenza di questo giardinetto che era
divenuto un luogo d’incontro e di svago dei ragazzi. Durante la I^ guerra mondiale, la piazza fu
anche un centro di smistamento delle vettovaglie dei militari in servizio sul
lago.
Nel 1939, in occasione della
sistemazione della piazza, per ragioni di viabilità, il giardinetto fu abolito
ed il monumento leggermente spostato così da svolgere le funzioni di
spartitraffico. Nello stesso anno anche la strada che collegava direttamente la
statale con Via Garibaldi fu abolita. Al centro della piazza, di fronte alla
chiesa romanica, in quel periodo era installato un piccolo chiosco di legno,
unico punto presso il quale era possibile degustare un buon gelato prodotto
dall’artigiano De Allegri.
Soprattutto
dopo la fine dell’ultima guerra, la circolazione dei mezzi agricoli, trainati
da animali e usati anche per l’innaffiamento stradale, come il carro condotto
da Angelo Zuanelli, caratteristico e simpatico personaggio di quell’epoca, è
stata completamente sopraffatta da quella degli automezzi, snaturando la piazza
come punto d’incontro. Parallelamente le abitudini della gente sono molto
cambiate con gli anni. Eravamo allora nell’epoca in cui le lavatrici erano ancora
un sogno: per questo le casalinghe, molte delle quali erano ancora sprovviste
d’acqua corrente nelle loro abitazioni, erano costrette a recarsi al lago per
il bucato. Il punto più comodo era senza dubbio al centro della Piazza di
fronte alla colonna di San Marco, dove vi erano delle comode scale in pietra
che scendevano al lago e che furono eliminate nel 1964 per far posto alla nuova
passeggiata. In queste scalette le lavandaie si contendevano il posto per
svolgere il loro lavoro.
In conseguenza
dell’aumento del livello del lago, avvenuto nel 1961, la piazza venne quasi
completamente allagata. Per evitare il ripetersi di quest’inconveniente si è
provveduto ad innalzare il livello stradale quindi i cinque gradini posti sul
basamento della colonna jonica, sono rimasti tre perché gli altri sono stati
completamente interrati.
A poche decine
di metri dalla Piazza, salendo per Via Garibaldi, troviamo, a destra, la
caratteristica “cortesèla” (così chiamata localmente) o piazzetta veneta, come
viene definita, in quanto il fabbricato centrale che la domina ha aspetti
veneziani.
Si
può concludere rilevando che nel secolo scorso la piazza di Maderno ha subìto
cambiamenti tali nella sua struttura, da modificarne il volto e la funzione.
Per ragioni politiche, inoltre, varie volte il suo nome è stato cambiato.
All’inizio del ‘900 era dedicata a Giuseppe Mazzini, poi a San Marco. Poi si è
passati da Vittorio Emanuele II ad Ettore Muti nel 1944 ed infine da Antonio
Gramsci si è ritornati a San Marco, a ricordo della dominazione veneta.
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