Il periodico “Parla Cecina” n.44 del luglio 2010, pubblica un interessante articolo del Dott. Giuseppe Di Giovine riguardante lo sbarco a Gargnano, il 30 aprile 1945, della Fanteria di Montagna della Quinta Armata U.S.A.
L’autore
afferma che dopo lo sfondamento del fronte appenninico nell’aprile 1945, i
reparti Alleati intrapresero le operazioni per la conquista della pianura
padana ed ai reggimenti della 10^ Divisione fu ordinato di procedere verso la
sponda orientale del lago di Garda e la Valle dell’Adige. A questo punto entrò in scena
quella che venne scherzosamente chiamata la “marina di montagna”, cioè i DUKW,
autocarri anfibi da 2 tonnellate e mezzo, sei ruote motrici e scafo con elica,
familiarmente chiamati “anatre”. I DUKW, erano stati fatti affluire in gran
numero per il passaggio del Po, ma il principale impiego fu proprio nel Garda.
Da parte dell’85° ed 86° reggimento della decina divisione, ai quali era
affidato l’obbiettivo di raggiungere il trentino da entrambe le sponde settentrionali
del lago e bloccare i movimenti delle ingenti forze tedesche presenti nella
zona.
Fu
così che, dopo una marcia da Lazise a Malcesine, all’85° reggimento spettò il
compito della conquista della sponda occidentale del Garda che venne raggiunta con
l’ultima operazione anfibia della seconda guerra mondiale in Europa, realizzata
mediante l’impiego dei veicoli anfibi. La cronologia della Divisione e il
diario dell’85° reggimento redatto dal Capitano Woodruff descrivono l’impresa
anfibia verso la sponda bresciana e fanno rivivere gli avvenimenti del 30
aprile di sessantacinque anni fa, quando una forza d’assalto dell’85°
reggimento comandata, come battaglione, dal maggiore Winkner e composta dalla
Compagnia K del Capitano Cooper e da un plotone di mitragliatrici pesanti della
compagnia M comandato dal tenente Bogin, salpò
in piena notte su dodici DUKW verso la costa occidentale e sbarcò a Gargnano.
Riferisce Woodruff che alle 8,15 del 30
aprile sia la villa di Mussolini sia gli Uffici in Gargnano furono occupati
senza alcuna opposizione. Nella villa vennero trovati centinaia di oggetti
donati al Duce ed anche le spade donate da Hitler e da Hirohito imperatore del
Giappone, un violino, uniformi e decorazioni. A turno, i soldati di montagna dormirono nel grande letto di Mussolini
e nella adiacente stanza. Gli “alpini” americani trovarono la zona già
occupata dai partigiani, dai quali venne l’indicazione di un altro immobile del
governo fascista, a Bogliaco, prontamente raggiunto dagli uomini del secondo plotone
della compagnia K comandato dal tenente Kaytys. Doveva trattarsi evidentemente
del Palazzo Bettoni nel quale si riuniva il Consiglio dei Ministri, utilizzando
i mobili portati da Roma..
Nella
giornata del 30 aprile, il comando dell’85° ordinò due successive operazioni
anfibie e così sbarcarono dai DUKW sulla costa a nord di Gargnano dapprima la
compagnia L. del tenente Seery e poi la compagnia I del capitano Bucher ed
entrambe proseguirono verso nord, lungo la gardesana, attraversando i tunnels
occupati dai macchinari di una fabbrica di motori per i velivoli tedeschi.
Il
primo maggio, l’operazione si concluse con una parata del I° battaglione e la
consegna di alcune “stelle di bronzo” da parte del Colonnello Raymond Barlow,
comandante dell’85°. Il 7 maggio, la Polizia Militare della Quinta
Armata subentrò alla compagnia K nella custodia della villa e degli uffici di
Gargnano.
A Maderno, invece, gli americani giunsero
via terra il giorno prima. Infatti, domenica 29 aprile 1945, alle ore 14,30,
arrivò in piazza la prima Jeep americana, accolta festosamente dalla
popolazione.
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