Il Comune di Limone del Garda, unitamente alla
Biblioteca, ha avuto la bella iniziativa di pubblicare un interessantissimo opuscolo
per ricordare (con tristezza) la forzata evacuazione dei Limonesi
avvenuta cento anni fa durante la prima guerra mondiale.
Come si sa a quel tempo Limone
confinava con Riva del Garda, in mano agli austriaci, e quindi divenne,
pericolosa per i frequenti attacchi di guerra e bombardamenti dal lago, molto
pericolosa per gli abitanti per cui
furono obbligati a laciare le propie case per diventare profughi lungo le rive
del lago.
Oltre il Presidente della
Biblioteca sig. Antonio Martinelli, ha validamente contribuito alla
realizzazione di questo storico documento il Prof. Domenico Fava, noto storico
locale, i quali, oltre ad indicare le varie località in cui furono ospitati i
profughi come Tignale, Peschiera, Desenzano, Tremosine, Gargnano, mentre altri
partirono la sera dell’11
settembre 1916 con il battello “ITALIA” per Maderno e Gardone
Riviera. La sede Municipale fu fissata a Gardone Riv. Presso la villa Ruhland.
Gli estensori di questo
interessante opuscolo storico hanno avuto la pazienza di indicare i nomi di
tutti coloro che dovettero, per forza maggiore, abbandonare Limone, nonché
tutti i battesimi, matrimoni,funerali avvenuti fuori Limone dal 1916 al 1918. A due dei sette nati
a Maderno fu attribuito il nome di Maderno Fava e Maderno Montagnoli.
I profughi sbarcati a Maderno
dal piroscafo ITALIA furono 147 e furono ospitati presso l’ex Albergo Lignet
che poi divenne Istituto S.Cuore mentre a Gardone ne scesero 135 ospitati
presso Hotel Monte Baldo, Villa Cok, (ora Hotel Capri), Villa Ruhland.
Il Sindaco di quel tempo sig.
Dalò dovette gestire un po’ tutta questa organizzazione.
Non bisogna dimenticarsi che in quel tempo la
strada Gardesana era ancora un sogno, perché realizzata solo nel 1931.
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