25 Aprile 2016.
Sono trascorsi 71 anni esatti da quel lontano
25 aprile 1945.
In quel tempo
ero appena entrato nel mio 20° compleanno. Ed ora nel 91°.
Erano
trascorsi 15 anni circa dall’inizio della 2^ guerra mondiale che ha devastato buona
parte del mondo.
Vorrei parlare
di quel tempo e di ciò che è avvenuto nel nostro comune in quegli ultimi giorni
di aprile. In questi lunghi 71 anni il mondo si è completamente cambiato. In
quel tempo tutti i generi alimentari erano razionati (anche le sigarette).
Venivano distribuiti in modeste quantità su presentazione delle carte
annonarie. Ad esempio la razione di pane era confezionata con la farina nera di
indubbia provenienza e qualità per cui si era costretti a darsi da fare e
recarsi (in bicicletta) nella campagna bresciana o mantovana per acquistare
alla “borsa nera” un po’ di farina di frumento per poter sfornare qualche
panino mangiabile. Oggi, invece, si va alla ricerca del pane scuro perché pare
contenga più vitamine e sia più nutritivo.
Altro
argomento era la mancanza delle comunicazioni. Per avere notizie di parenti
lontani o dei figli in servizio militare ci si doveva accontentare della solita
corrispondenza che giungeva a destinazione quanto poteva.
Internet,
google, skype parole sconosciute allora mentre oggi sono alla portata di tutti.
Come tutti
sanno nella riviera bresciana del Garda (da Salò a Gargnano) si era installata la Repubblica Sociale
Italiana rifondata da Mussolini che dall’ottobre 1943 durò fino all’aprile
1945.
Prima giunsero
i funzionari del nuovo Partito e del
Ministero dell’Interno. Seguirono poi i componenti delle loro famiglie.
E dove furono
ospitate tutte queste persone?. Già gli appartamenti vuoti erano occupati dai
numerosi sfollati (oltre 800) che furono costretti ad abbandonare le città
vicine soggette a continui bombardamenti aerei.
Fu un apposito
Ufficio alloggi dell’Intendenza di Finanza, installatosi d’urgenza in
Municipio che dovette disporre in merito. Molte famiglie locali furono
obbligate ad ospitare i nuovi arrivi..Così entrambe le famiglie si dovettero, a
malincuore, adattare e a convivere e sopportare i nuovi arrivati. Ovviamente i
servizi igienici e la cucina dovevano essere a disposizione di tutti. Ne è
testimone l’amico ed ex collega Zanini di Gaino che dovette ospitare nella sua piccola casa il famoso
Bombacci Nicola e la sua famiglia.
Naturalmente a
tutti gli altri gerarchi, funzionari e ministri fu assegnato un decoroso
appartamento. A Buffarini Guidi, Ministro dell’Interno, la villa Gemma della famiglia Triboldi, a Alessandro
Pavolini la, villa degli italo americani Cavallero sul Lungolago di Maderno (ora di proprietà russa), al Console Riggio la villa Sirenella a
Maderno ed al capo gabinetto del Ministero dell’Interno Rolando Ricci Lorenzo
la bellissima villa del Serraglio.
Fu negli ultimi giorni di aprile che,
improvvisamente, la situazione politica e militare si capovolse. Gli
anglo-americani il 7
marzo 1945 varcarono il fiume Reno e si diressero verso il nord.
I gerarchi
fascisti furono i primi a fiutare il capovolgimento politico e furono quindi i
primi a lasciare la nostra zona, seguiti poi dai loro familiari . Lentamente
quindi si svuotarono le case dove furono alloggiate le famiglie dei ministeriali. e dei gerarchi.
A
Toscolano-Maderno oltre la sede del nuovo Partito Fascista Repubblicano con a
Capo Pavolini installatesi nella villa Bianchi (divenuto poi Hotel Golfo), vi
fu il Ministero dell’Interno che occupò l’intero edificio scolastico, la sede
del Battaglione di Polizia presso i
Bonaspetti e numerosi militari della R.S.I.
Nel frattempo,
sulla statale che scorre sotto il nostro stabile, aumentava il numero degli
automezzi tedeschi in fuga verso il Brennero e non solo. Quello che faceva più
impressione era la coda di soldati tedeschi che avevano abbandonato gli
ospedali di Gardone in cui erano ricoverati i quali, a piedi ed in cattive
condizioni di salute si dirigevano
faticosamente anch’essi verso il nord. I miei genitori, già in tarda età si
spaventarono e decisero, con tutta la famiglia, di trasferirsi a Maclino
usufruendo del sentiero che sta a nord della nostra casa e per una notte fummo
ospitati dai nostri parenti che ci accolsero sbalorditi e spaventati. Il giorno
dopo ritornammo nella nostra casa e, fortunatamente, trovammo tutto a posto
Il 18 aprile
Mussolini lascia Gargnano per dirigersi a Milano. Il 21 dello stesso mese gli alleati raggiungono Bologna e dilagano
nella pianura padana. Dove si mischiano con i partigiani che li aspettavano da
tempo. La R.S I.
si sta sfasciando. Gli Uffici del partito fascista e quelli del Ministero
dell’Interno vengono abbandonati e la folla li invade asportando materiale di
ogni genere. Nel teatrino dell’Oratorio, che si trovava in Piazza dove
attualmente c’è l’hotel Eden, alcuni fascisti rimasti, per racimolare un po’ di
denaro, vendono a poco prezzo del materiale rimasto, fra il quale numerose
camicie nere.
Solo domenica 29 aprile 1945,
verso le ore 14, entra a Maderno e si ferma in piazza la prima jeep americana,
accolta festosamente dalla gente.
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