Siamo alla fine dell’800 - inizi
del ‘900, quando ancora la cartiera di Maina inferiore chiamata anche Macalè
(dal 2007 trasformata in Museo della carta) si trovava in territorio di
Maderno e i due comuni erano ancora separati. . Il confine era delimitato dal torrente Toscolano
dalla sua foce e sino alla località di Maina superiore, poi saliva direttamente fino alla cima del monte
Pizzocolo. Quindi le cartiere esistenti oltre Maina superiore e fino alla foce
del torrente che si trovavano a destra (scendendo) erano in territorio di Maderno, mentre quelle
sul lato opposto e oltre Maina superiore in quello di Toscolano.
Nel
periodo citato in premessa e fino al 1912 la cartiera di Maina inferiore o
Macalè fu diretta da Bianchi Tullio
proveniente da Pisogne il quale sposò la zia di mia madre, Belloni Luigia.
Diversi
furono i proprietari o gestori di questa antica cartiera prima che venisse –
dopo la costosa operazione di
ristrutturazione - trasformata in Museo e ora dato in comodato dal Comune alla
Fondazione della Valle delle Cartiere. Intorno al 1700 questo opificio fu di
proprietà della famiglia Assandri, originaria della frazione Pulciano, che poi
assunse il cognome di Delay e che all’inizio del ‘500 conduceva alcune ferriere
in località Camerate. Successivamente la proprietà dello stabilimento passò ai
madernesi: Veronese nel 1811, Hell nel 1852, Emmer nel 1872, Nei primi anni del
1900 i proprietari divennero i Maffizzoli, poi i Donzelli ed, infine, i Marchi
di Vicenza. Nel 1962 i Donzelli abbandonarono questo opificio che , lentamente,
andò in rovina..
Nel
mio Blog su Toscolano Maderno ho citato diverse persone locali, mi sono
domandato, perchè non dovrei citare anche mia madre dalla quale ebbi varie notizie
storiche locali e sul modo di vita di quel tempo ed in particolare sulla Valle
delle Cartiere dove aveva vissuto alcuni anni. Essa aveva solo cinque anni ed un
fratellino di pochi mesi quando gli morì suo padre a 39 anni.. La madre, per vivere, era impegnata nel suo lavoro e
doveva occuparsi di due figli per cui dopo qualche anno dovette affidare la
mia futura madre, allora adolescente, alla zia, che non aveva figli e che viveva con il marito a Maina inferiore in una piccola
abitazione annessa allo stabilimento (indicata con un freccia bianca nella foto
in alto).
Un
particolare ricordo dell’adolescenza di mia madre durante la sua permanenza
nella valle, che mi riferì più volte, fu che alla sera veniva incaricata
dallo zio di recarsi a Toscolano per l’acquisto del giornale che giungeva a
tarda ora. Al buio assoluto e da sola, usciva dalle gallerie (allora non
illuminate come ora), per giungere nel paese per l’acquisto del giornale. Pur
prestandosi volenterosamente a questo incarico, non poté mai dimenticare la
paura e l’ansia che l’opprimeva quando eseguiva ogni giorno questo incarico. Lo
zio voleva tenersi aggiornato sugli avvenimenti, ma in quel tempo l’unico mezzo
d’informazione era solo il giornale. che con i mezzi di quel tempo giungeva a
Toscolano solo a tarda sera.
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