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su internet ho scoperto un articoletto che afferma: “Il brodo di giuggiole è nato a Maderno nella residenza estiva dei
Gonzaga, il Serraglio”.di Pietro Valdiserra.
Ho
approfondito la notizia e sono venuto a
conoscenza che l’area di produzione di questo frutto è Mantova e
Maderno: viene coltivata, in misura ridotta, anche nella zona dei Colli
Euganei, in Veneto e nel Vicentino: la si trova anche sul lago di Garda ed in
particolare a Maderno e Toscolano. Ora tale pianta è quasi
scomparsa. Le giuggiole sono dei
particolari frutti di stagione, gustosissimi e ricchi di proprietà. Sembra che
la pianta sia originaria dell’Asia e fu importata dai romani che la
impiegavano. Per osservare una di queste piante basta salire per la strada che
conduce a Maclino in località Büs dei
làder, a pochi metri dal Serraglio. Proprio nel Serraglio dei Gonzaga veniva
prodotto e offerto agli ospiti, un delizioso elisir a base di giuggiole
chiamato “Brodo di giuggiole”, ideale per accompagnare le torte ed i biscotti
secchi che venivano inzuppati nel liquido oppure essere centellinati come
liquore in eleganti bicchierini. Il successo avuto da questo “brodo” fu tale
che in breve l’espressione assunse un carattere addirittura proverbiale per
indicare qualcosa di talmente buono da far uscire quasi di sé per la
contentezza.
La
ricetta per confezionarlo è abbastanza semplice. Si lascia macerare per qualche
mese il frutto maturo poi si aggiungono mele cotogne, scorze di limone, uva
bianca e altre frutta con l’aggiunta di zucchero. Poi si filtra e si
imbottiglia. Ne esce un liquore dal color rosso e dal profumo tipico di
giuggiole dal gusto pieno, dolce e vellutato. Deve essere servito ghiacciato in
piccoli calici, oppure a temperatura ambiente a fine pasto, come digestivo.
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