Sempre riferendomi alle notizie
contenute nel volume “Salò e la sua riviera” l’ultimo giorno a Toscolano, il
giovedì, il gruppo si alza di buon mattino e, dopo aver assistito alla Messa e
ringraziato il Prete, viene così descritta l’ultima gita (questa volta in
barca) a Toscolano per scoprire una strana grotta:
“…montammo in barca con la vettovaglia all’ordine, e ben accomodata nelle
ceste. Il Prete donò al Conte nel partire due fiaschi grandi di buon vin
bianco, e vermiglio, ed un canestro di fichi bellissimi, onde con letizia
incredibile ci ponemmo al viaggio nostro, sempre a levante tenendo, lasciando a
sinistra le rive del Benacense Toscolano. Posti dunque tutti a sedere a lor
seggi, e così dimorando in festevole ragionamento, disse il Conte: Vorrei, che
il nostro Padrone della barca ci dimostrasse qualche ombroso luogo da smontare,
e da dimorarvi, poiché avremo desinato fin presso a vespro, per goder prima più
lungamente questi dilettevoli siti, ed anco per poter mandare con più comodità
innanzi a Gargnano luogo lungi da 3
a 4
miglia, il nostro Siniscalco a provedere di stanza, e
parimenti della cena ancora: a cui il barcaruolo (il quale era un uomo di assai
buon’aria, e di oneste maniere) riverentemente rispose dicendo: Signor mio, qui
vicino vi è una grotta tanto grande e
capace, che dentro agevolmente vi stariano a coperto venticinque uomini con
li seggi attorno intagliati nel sasso, e luogo freschissimo vicino al lido ed anco ad un chiaro fonte,
che dal monte discorre verso il Benaco. E chiuso d’ogni intorno da alberi
grandi, ed ombrosi di maniera, che non potriasi starne, se non bene; porremo in
mezzo a detta grotta una di queste tavole, che abbiamo in barca, ove potrassi
desinare, e sopra ella giuocare, cantare e leggere, e ciò che a voi sarà in
grado di fare per questo poco di tempo; dirimpetto a questo luogo un tiro di
arco evvi una peschiera di Carpioni molto copiosa, e massimamente a questa
stagione, e forsi vi trovaremo facilmente alcun barchetto di pescatori, per il
che non potrete avere se non piacevole, ed utile diporto, veggendo li
pescatori, e godendo insieme anco della loro cacciagione. Questo luogo lo
addimandano il FICO, imperciocchè sull’entrata di cotesta spelonc, dicono che
già vi solca essere un grandissimo fico, e d’incredibile bontà, e già diceami
mio padre, qual’era anch’egli barca ruolo, send’io fanciullo, che molte volte è
venuto con la sua barca quivi apposta alla stagionedei fichi, come ora è,
solamente per mangiare, soggiungendo, che alle volte erano più di venti uomini,
e che anco ne sovranzavano, e tutti delicatissimi, e buoni….onde apparecchiata
nella ombrosa, e fresca grotta la tavola, e lavati, e rinfrescati al vicin
fonte ci ponemmo a sedere alla meglio, che si potea e de’ servidori questi
portando il pane, colui il vino, altri le pietanze mangiammo allegramente,
essendosi con il cesto dei fichi coronato il fin della mensa”
Terminata questa sosta il gruppo
si diresse verso Gargnano.
Ma questa grandiosa grotta dove si trovava esattamente?. Probabilmente
nel tempo sarà franata scomparendo alla nostra vista, oppure sarà stata
sommersa dall’aumentato livello del lago verificatosi nel corso dei secoli. o eliminata quando fu costruita la strada provinciale da Toscolano
a Gargnano nl primo decennio del 1900.
a Gargnano nel primo decennio del 1900.
a Gargnano nl primo decennio del 1900.
a Gargnano nel primo decennio del 1900.
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