Nel 1960 il proprietario di uno stabile situato a Maderno in Via Garibaldi, un tempo chiamata Via dei Broli superiori, svolgendo dei lavori di ristrutturazione, scoprì sotto gli intonaci delle stanze dei bellissimi affreschi del tardo '300 e '400, parte dei quali molto sciupati. La sig.ra Egle Bottura in Branduini, ora scomparsa, amante di cose antiche, ne fotografò buona parte e condusse poi personali ricerche per individuare l'autore
e per conoscere a chi appartenesse lo stemma araldico, rappresentante una rana o un rospo, dipinto sulla vela dell'argonauta e sul drago. La stessa riuscì a scoprire che gli affreschi erano di Altichiero, veronese, nato a Zevio e operante nel Veneto nella seconda metà del secolo XIV. Questo pittore, la cui produzione costituì l'espressione locale del più ossequioso omaggio all'opera di Giotto, maggior protagonista del '300 italiano, lavorò in prevalenza a Padova dove gli sono attribuiti due cicli di affreschi: uno della Cappella di S.Giacomo (ora S.Felice) nella stessa chiesa del Santo, l'altro nell'oratorio di S. Giorgio e sul sagrato della stessa chiesa .
Anche a Verona lasciò tracce di sè con gli affreschi della Cappella Cavalli in Sant' Anastasia e con altri recentemente scoperti nel Castelvecchio e a lui attribuiti.Gaetano Panazza, nel vol.I° degli Atti del congresso Internazionale promosso dall'Ateneo di Salò nel 1964, confermando la notizia del ritrovamento degli affreschi, così afferma: "Discorso a sè meriterebbe il ciclo degli affreschi cavallereschi scoperto qualche anno fa in una casa in rovina a Maderno ed ora, strappati, nella villa Candiani in Brianza: a cavallo fra il '300 ed il '400 si ricollegano da un lato ai cicli di affreschi cavallereschi e profani di Avio e delle altre località del Trentino, e dall'altro riecheggiano motivi e forme a grande altezza di stile da Altichiero."
Andrea De Rossi
Andrea De Rossi
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