giovedì 14 marzo 2013

IL PREZIOSO QUADRO DI PAOLO VENEZIANO




IL PREZIOSO QUADRO DI PAOLO VENEZIANO TRAFUGATO E POI RECUPERATO E’ RITORNATO A MADERNO

                                                                                                                                               
        Il  quadro,attribuito al pittore Paolo Veneziano, riproducente la Madonna con il suo bambino, che si trovava appeso alla colonna sinistra del presbiterio, fu notato ed ammirato da Bongianni Grattarolo nel secolo XVI, tanto che lo stesso lo richiama e lo cita nella sua “Istoria della Riviera di Salò” del 1599 con le testuali parole: “In essa chiesa è ancora una immagine di nostra Donna dipinta di dipintura greca, in un’asse secca, alla quale un certo giocatore disperato, per aver giocando perduta una bella possessione, che solo havea, e dalla qual traheva il vivere di sé, e per la famiglia, diede un gran colpo di ponta con un coltello nella faccia sotto un occhio, e se ne vide miracolosamente uscire il sangue in abondanza. Dicono che in costui dopo questa insana fattione, entrò tanto spavento adosso, che si diede alla fuga, come se havesse avuto dietro una squadra di nemici capitali; che gionto ad un luogo dove dicono il ruinato la furia grande che lo portava lo trafisse, e lasciò impeso per la gola ad un broncone che porgeva fuori della riva, come si legge nelle Sacre lettere che un’altra così  fatta furia lasciò impeso Assalonne figliolo di Davide.”
                                                                                                                                                        
 Il    pittore Paolo Veneziano visse a Venezia tra il 1320 circa e il 1362 e frequentò l’ambiente dei pittori bizantineggianti presenti nella città. Capostipite di un’attiva famiglia artistica, Paolo è considerato il maggiore pittore veneziano tra gli anni trenta e sessanta del Trecento.
Com’è noto il quadro di cui si parla fu trafugato dalla chiesa romanica di Sant’Andrea il 1° febbraio 1975 e ritrovato, dopo ben 28 anni a Torino nel gennaio 2003 presso un antiquario, grazie ad una brillante operazione dei Carabinieri, perci ò è evidente che si era trattato di un furto su ordinazione realizzato da persone esperte nel campo artistico .Questo prezioso quadro era originariamente posto sulla colonna sinistra del presbiterio, come lo attestano le foto d’epoca, e riproduce la Madonna con in braccio il bambino assisa su un trono con un cuscino piuttosto originale color verde. I madernesi, per distinguerla dalle altre immagini della Vergine, senza l’intenzione di mancare di rispetto alla sacra effigie, l’hanno sempre chiamata “La Madona del söchèl” perché il cuscino verde sul quale è assisa è simile ad una grossa zucchina
. In seguito ai lavori di restauro a cura della Sovrintendenza, avvenuti nel 1962, il quadro fu tolto dalla sua posizione originaria. Don Eugenio mi ha riferito che al suo arrivo, nella sua veste di Parroco di Maderno(1965), tale quadro si trovava in Sacrestia. Qualche tempo dopo ritenne opportuno sistemarlo in un luogo  più adatto e, soprattutto, sicuro e fu posto sulla stessa colonna vicino all’altare del S.Rosario (il secondo entrando a sinistra) previa un particolare imbragamento dello stesso con dei ferri e messo in opera dal fabbro Veronese e con l’assistenza del Prof. Roberto Bottoli. Sempre secondo Don Eugenio pare che la Sovrintendenza, dopo averlo tolto dalla sua originaria posizione, abbia provveduto al suo restauro. E qui vi rimase fino al 1 febbraio 1975, data in cui fu trafugato e, come è stato detto, dopo ventotto anni i Carabinieri lo hanno recuperato a Torino e riconsegnato al Parroco di Maderno.
Dato che  non vi erano le condizioni per poterlo sistemare con sicurezza nella Basilica di Sant’Andrea che è stata, tra l’altro, notevolmente danneggiata dal terremoto del 24.11.2004, il quadro è stato provvisoriamente affidato in custodia al Museo Diocesano di Brescia.
Finalmente, dopo la sistemazione della Basilica danneggiata dal terremoto, il 12 agosto 2011 giorno di S.Ercolano, con una solenne cerimonia alla presenza di autorità .

                                                                                                     Andrea De Rossi    


                                                                                                               
                                                                                                                     

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