Già
dall’antichità questo prezioso parco era chiamato “Serraglio” perché è tutto
circondato da alte mura per impedire l’accesso agli estranei. E’ il caso di
ricordare la sua lunga storia. Anticamente apparteneva all’ordine dei Padri
Serviti che avevano il loro convento con una piccola chiesetta in Via S.Pietro
presso l’attuale villa Caprera.
Abolito
il convento dei Padri Serviti dal Papa Alessandro VII nel 1656, i loro beni
furono messi all’asta nel 1659 dalla
Repubblica Veneta perché se ne servisse in difesa del regno di Candia
minacciato dalle armi ottomane. Passarono in proprietà alla famiglia Gonzaga,
compresa, naturalmente, la palazzina diroccata del Serraglio che i Gonzaga
chiamarono nei loro documenti il “casino sopra il monte”. Successivamente i
Gonzaga costruirono una ardita galleria,ora interrata, che congiungeva il loro
palazzo con la palazzina anche per non essere notati dalla popolazione che
sapeva che lassù si svolgevano frequenti e movimentate feste.
Da un vecchio documento ritrovato dallo storico Guido
Lonati nell’archivio di Maderno ho
rilevato interessanti notizie riguardanti il ”Serraglio” di Maderno già
appartenente ai Gonzaga.
E’ risultato che, attraverso gli eredi
dei Gonzaga il Serraglio è giunto in proprietà dei Monselice i quali, nel 1888
lo vendettero al suddito austriaco Rodolfo Lignet, nel periodo in cui sembrava
che la Riviera
non potesse vivere se non con l’aiuto economico e l’iniziativa tedesca. Ad un
certo momento il Lignet iniziò a costruire un albergo a ridosso della collina,
deturpando, così è scritto, il paesaggio in modo ignobile. Per questo motivo il
Comm.Bianchi che risiedeva nello stabile che, in tempi recenti, è divenuto
l’albergo Golfo, acquistò tutto il Serraglio, liberandolo dalla minaccia di altre
manomissioni e, tra il 1906 e il 1911, procedette a pazienti restauri sotto la
guida del Prof. Arturo Cozzaglio. Dopo aver abbattuto l’albergo costruito dal
Lignet vi aperse viali e sentieri e rimodernò tutto il parco ripristinando le
opere idrauliche predisposte dai Gonzaga utilizzando tutte le sorgenti e
ponendo fontanelle settecentesche a fianco della palazzina (così fu sempre
chiamata quella che un tempo era dei Padri Serviti, poi passata ai Gonzaga che
la definirono il casino sopra il monte.)
Il 26.3.1985, quando proprietario di parte
del Serraglio era diventato il Comune e la ditta proprietaria del restante
terreno stava costruendo la base per la realizzazione di un complesso
residenziale, molto più deturpante dell’albergo costruito dal Lignet, una
grande frana si staccò dal sovrastante terreno mettendo in serio pericolo le
sottostanti abitazioni.
Sistemata la frana, con la costruzione
di un possente muro di sostegno, si continuò a costruire il grandioso complesso
residenziale fino a completarlo come lo
si può vedere dalla piazza.
Il parco, (nel quale il pubblico può
entrare liberamente) nel frattempo fu abbandonato. Qualche anno fa gli alberi
del parco furono sistemati e questa estate è stato organizzato un campo
internazionale di giovani dalla Lega Ambiente per ripulirlo. In questi giorni (ottobre 2014) un gruppo di
volenterosi, appoggiati dall’Amministrazione comunale, ha iniziato un tentativo
di coinvolgimento della popolazione per il suo recupero con l’intento di
ridargli il volto di un tempo
Per
valorizzare questa nuova iniziativa domenica 12 ottobre 2014, su proposta del
Comune e delle associazioni Nordic Walking Alto Garda Bresciano e Valle Sabbia,
Legambiente, Avis di Salò e 04 agar Gruppo Arcieri, era prevista una festa con
offerta di piatti tipici offerti dai ristoranti locali, il tutto accompagnato
da musica. (Festa rimandata causa maltempo a data da destinarsi.) Lunedì sera, invece, si terrà all’ex palazzo
Municipale nella sala Fossati un incontro con la Fondazione del Castello
di Padernello, con l’intenzione di seguire il loro splendido esempio di recupero di un castello che era ormai in
rovina, simbolo di rinascita culturale e turistica.
Andrea De Rossi
Il 20 marzo 2017 ho fatto una passeggiata per il parco con l'intenzione di visitare la villa del Serraglio. Sono rimasto stupito dello stato di abbandono in cui il parco ed il palazzo gonzaghesco si trovano. La storia secolare del luogo e la bellezza del posto dovrebbero essere una ricchezza per il turismo invece, purtroppo, ho constatato che è solo il risultato dell' incomprensibile speculazione edilizia degli inarrestabili complessi residenziali. Dopo una breve ricognizione ho visto:finestre con infissi in alluminio, edicole cadenti, la bellissima balconata (con vista sul porticciolo) pericolante cocci di vasi sparsi a terra... Tutto diverso da come pensavo che fosse. Mi sono chiesto com'era possibile! Cosa facesse il comune! E poi le solite considerazioni su come vanno le cose in Italia. Una sola considerazione voglio fare in conclusione: se il " Casino" dei Gonzaga fosse stato in Germania adesso sarebbe stato un museo a pagamento. Cosa aspetta il comune? Forse che lo acquisti un illuminato imprenditore tedesco amante della storia, dell' Italia e di Maderno.
RispondiEliminaNon sono di Maderno, ma quando posso mi concedo qualche giorno di relax lasciandomi incantare dai riflessi del lago e dalla tranquillità del luogo.
Complimenti ad Andrea De Rossi per l'idea del sito e le innumerevoli informazioni che contiene.
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