giovedì 28 aprile 2016

25 APRILE 1945





25 Aprile 2016. Sono trascorsi 71 anni esatti da quel lontano  25 aprile 1945.
In quel tempo ero appena entrato nel mio 20° compleanno. Ed ora nel 91°.
Erano trascorsi 15 anni circa dall’inizio della 2^ guerra mondiale che ha devastato buona parte del mondo.
Vorrei parlare di quel tempo e di ciò che è avvenuto nel nostro comune in quegli ultimi giorni di aprile. In questi lunghi 71 anni il mondo si è completamente cambiato. In quel tempo tutti i generi alimentari erano razionati (anche le sigarette). Venivano distribuiti in modeste quantità su presentazione delle carte annonarie. Ad esempio la razione di pane era confezionata con la farina nera di indubbia provenienza e qualità per cui si era costretti a darsi da fare e recarsi (in bicicletta) nella campagna bresciana o mantovana per acquistare alla “borsa nera” un po’ di farina di frumento per poter sfornare qualche panino mangiabile. Oggi, invece, si va alla ricerca del pane scuro perché pare contenga più vitamine e sia più nutritivo.
Altro argomento era la mancanza delle comunicazioni. Per avere notizie di parenti lontani o dei figli in servizio militare ci si doveva accontentare della solita corrispondenza che giungeva a destinazione quanto poteva.
Internet, google, skype parole sconosciute allora mentre oggi sono alla portata di tutti.
Come tutti sanno nella riviera bresciana del Garda (da Salò a Gargnano) si era installata la Repubblica Sociale Italiana rifondata da Mussolini che dall’ottobre 1943 durò fino all’aprile 1945.
Prima giunsero i funzionari del  nuovo Partito e del Ministero dell’Interno. Seguirono poi i componenti delle loro famiglie.
E dove furono ospitate tutte queste persone?. Già gli appartamenti vuoti erano occupati dai numerosi sfollati (oltre 800) che furono costretti ad abbandonare le città vicine soggette a continui bombardamenti aerei.
Fu un apposito Ufficio alloggi dell’Intendenza di Finanza, installatosi d’urgenza in Municipio che dovette disporre in merito. Molte famiglie locali furono obbligate ad ospitare i nuovi arrivi..Così entrambe le famiglie si dovettero, a malincuore, adattare e a convivere e sopportare i nuovi arrivati. Ovviamente i servizi igienici e la cucina dovevano essere a disposizione di tutti. Ne è testimone l’amico ed ex collega Zanini di Gaino che dovette ospitare nella sua piccola casa il famoso Bombacci Nicola e la sua famiglia.
Naturalmente a tutti gli altri gerarchi, funzionari e ministri fu assegnato un decoroso appartamento. A Buffarini Guidi, Ministro dell’Interno, la villa  Gemma della famiglia Triboldi, a Alessandro Pavolini la, villa degli italo americani Cavallero sul Lungolago di Maderno (ora di proprietà russa),  al Console Riggio la villa Sirenella a Maderno ed al capo gabinetto del Ministero dell’Interno Rolando Ricci Lorenzo la bellissima villa del Serraglio.
 Fu negli ultimi giorni di aprile che, improvvisamente, la situazione politica e militare si capovolse. Gli anglo-americani il 7 marzo 1945 varcarono il fiume Reno e si diressero verso il nord.
I gerarchi fascisti furono i primi a fiutare il capovolgimento politico e furono quindi i primi a lasciare la nostra zona, seguiti poi dai loro familiari . Lentamente quindi si svuotarono le case dove furono alloggiate le famiglie  dei ministeriali. e dei gerarchi.
A Toscolano-Maderno oltre la sede del nuovo Partito Fascista Repubblicano con a Capo Pavolini installatesi nella villa Bianchi (divenuto poi Hotel Golfo), vi fu il Ministero dell’Interno che occupò l’intero edificio scolastico, la sede del Battaglione  di Polizia presso i Bonaspetti e numerosi militari della R.S.I.
Nel frattempo, sulla statale che scorre sotto il nostro stabile, aumentava il numero degli automezzi tedeschi in fuga verso il Brennero e non solo. Quello che faceva più impressione era la coda di soldati tedeschi che avevano abbandonato gli ospedali di Gardone in cui erano ricoverati i quali, a piedi ed in cattive condizioni di salute si  dirigevano faticosamente anch’essi verso il nord. I miei genitori, già in tarda età si spaventarono e decisero, con tutta la famiglia, di trasferirsi a Maclino usufruendo del sentiero che sta a nord della nostra casa e per una notte fummo ospitati dai nostri parenti che ci accolsero sbalorditi e spaventati. Il giorno dopo ritornammo nella nostra casa e, fortunatamente, trovammo tutto a posto
Il 18 aprile Mussolini lascia Gargnano per dirigersi a Milano. Il 21 dello stesso mese  gli alleati raggiungono Bologna e dilagano nella pianura padana. Dove si mischiano con i partigiani che li aspettavano da tempo. La R.S I. si sta sfasciando. Gli Uffici del partito fascista e quelli del Ministero dell’Interno vengono abbandonati e la folla li invade asportando materiale di ogni genere. Nel teatrino dell’Oratorio, che si trovava in Piazza dove attualmente c’è l’hotel Eden, alcuni fascisti rimasti, per racimolare un po’ di denaro, vendono a poco prezzo del materiale rimasto, fra il quale numerose camicie nere.
Solo domenica 29 aprile 1945, verso le ore 14, entra a Maderno e si ferma in piazza la prima jeep americana, accolta festosamente dalla gente.
Si chiude così la breve vita della .R.S.I. e la guerra è finita.


           

giovedì 7 aprile 2016

ONORIFICENZA A DEROSSI ANDREA





Dopo l’onorificenza di “Cittadino onorario” che il Consiglio Comunale di Toscolano-Maderno mi ha voluto gentilmente assegnare nella seduta del 21 marzo 2016 per aver divulgato notizie storiche del comune, mi sento in dovere di rinnovare all’Amministrazione Comunale il mio ringraziamento.
            Successivamente al mio collocamento a riposo avvenuto nel 1981, dopo 41 anni di servizio, mi sono dato alla ricerca, senza scopo di lucro, di notizie storiche locali, contemporaneamente a quella di foto d’epoca del nostro comune e, senza alcun scopo di lucro, ho realizzato diversi volumetti di storia locale accompagnati da foto d’epoca.
            Nel 2012 ho realizzato, con il contributo economico del comune il Museo dell’immagine con 256 foto d’epoca esponendo al Museo della carta le più belle e interessanti cartoline d’epoca di Toscolano-Maderno.Per motivi personali questa mostra l’ho dedicata a mia madre Elisa De Rossi che per diversi anni, fra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 frequentò la cartiera di Maina di sotto, chiamata anche Macallè (l’attuale Museo della Carta) presso la zia che aveva sposato il direttore della cartiera di quel tempo, certo Tullio Bianchi da Pisogne, il quale esercitò tale incarico per circa venti anni fino alla sua morte avvenuta nel 1912..
            Per ultimo, nel 2013, ho aperto su internet il Blog “Storia di Toscolano-Maderno” che in aprile del 2016 contiene ben 258 argomenti di storia locale ed ha avuto finora 47769 visualizzazioni..
                                                           








mercoledì 16 marzo 2016

LUNARDI, PARTIGIANO UCCISO E POCO RICORDATO


Si tratta di ASTOLFO LUNARDI, nato a Livorno nel 1891 ed abitante a Toscolano dal 1929 al 1934, dove gestiva, in Via Trento, un negozio di cartotecnica unitamente alla moglie ROMEGIALLI AMEDEA.
Decorato di medaglia d'argento al valor militare guadagnata nel campo nel corso della prima guerra mondiale.
Durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana, creò una fitta rete di GAP, Gruppi di Azione Patriottica.
Braccato da vicino Lunardi avvertiva che l'avversario non gli dava tregua. Infatti il 6 gennaio 1944 venne arrestato, sottoposto a tortura ed il 5 febbraio si svolse il processo dal quale usci la sentenza della pena capitale, unitamente ad un altro partigiano, ufficiale cremonese, certo Margheriti.
Il giorno 6 febbraio 1944 i due condannati vengono condotti al poligono di tiro di Mompiano e fucilati nella schiena.
Mons. Fappani scrive di lui:: "Aveva avversari ma non nemici. Per lui tutti sono fratelli e per tutti era lieto di donarsi...."

                                                                            

domenica 6 marzo 2016

NEL 1967 SCOPERTI I RESTI DELLA VILLA ROMANA




Il primo febbraio 1967, durante i lavori di scavo con la ruspa  per la posa dei tubi della fognatura comunale, quasi al confine con l’ingresso alla cartiera di Toscolano, sono venuti alla luce i ruderi di una parte della villa romana ed i relativi pavimenti ricoperti da pregevoli mosaici, risalenti a circa il I° sec.d.C.
            Di conseguenza i lavori furono sospesi ed intervenne poi la Sovrintendenza alle Belle Arti della Lombardia la quale promosse una ulteriore campagna di scavi (come si nota nel filmato) il cui lavoro lo filmai con la mia modesta cinepresa.
            Dell’esistenza di questa villa molti autori ne avevano parlato. Il primo, nel 1483, fu Marin Sanuto e l’ultimo, nel 1893 fu il Notaio Dott.Claudio Fossati di Toscolano che presentò all’Ateneo di Salò un libretto con il titolo “Una villa romana a Toscolano” .
            Ricordo che questa mia intromissione  nel documentare tali ritrovamenti non fu accolta con entusiasmo da parte dei responsabili dei lavori.     

mercoledì 24 febbraio 2016

FONDAZIONE VALLE DELLE CARTIERE


La Fondazione Valle delle Cartiere,  il cui simbolo è sopra riprodotto, è costituita dal Comune di Toscolano-Maderno, dalla Soc. Burgo e dall’Associazione Lavoratori anziani della cartiera di Toscolano ed i suoi scopi sono  la promozione e sviluppo della Valle e della cultura della carta, mediante l’ organizzazione di manifestazioni culturali, e  naturalmente la gestione del Museo della Carta. .Attualmente il Presidente di questa Fondazione è la sig.ra Maria Grazia Boschetti, Assessore comunale.
Come si nota nel logo di questa Fondazione viene indicato: TOSCOLANO 1381 oltre che raffigurato il leone di S. Marco, simbolo della Repubblica Veneta  e  che può anche  essere la riproduzione di una filigrana che, frequentemente, appariva in quel tempo sui fogli di carta prodotta nella Valle.
Molte persone si chiedono a quale evento è legata la data del 1381.
Il Dott. Claudio Fossati, Notaio di Toscolano rinvenne l’importante documento datato  17 ottobre 1381 del  Notaio Bartolomeo Bonaventura di Gaino che fu redatto, presso la chiesa di S. Stefano di Toscolano (ora demolita). Trattasi di   una convenzione riguardante un lodo arbitrale circa la contesa suddivisione delle acque del torrente Toscolano,rispettivamente rappresentati dai Sindaci Bartolomeo Lancetti (o Lancetta) fu Madernino, Sindaco di Maderno, e Alberti Salerio fu Pasino, Sindaco di Toscolano. Quest’ultimo era accompagnato addirittura da quattro Notai come testimoni.
Questo importante documento in sostanza è un arbitrato che ha sciolto una lite esistente da tempo tra i comuni di Maderno e Toscolano; è   scritto in latino e diligentemente tradotto in italiano dalla nostra concittadina Dott.ssa Paola Turla. alla quale va il nostro ringraziamento. Da questo atto si apprende con certezza l’esistenza di “folli a papiro”, cioè piccole cartiere che funzionavano allora esclusivamente con la forza dell’acqua del torrente Toscolano. Poiché l’uso di quest’acqua non era allora ben regolato, e quindi sempre soggetto a contestazioni, fu in questa occasione che venne definitivamente convenuto di ripartire a metà l’uso della stessa. Da questo documento risulta che oltre alle cartiere l’acqua serviva a far funzionare i mulini di grano di Maderno.
            Questo voluminoso documento contiene anche interessanti notizie storiche riguardanti quel tempo. Nelle premesse, parlando dell’estensione del comune di Maderno, si citano la varie frazioni esistenti, che sono poi quelle di oggi, e viene affermato che: “quasi a metà dei monti vi è una edicola (santella) dedicata a S.Urbano, che si crede costruita per voto (allora si trovava al centro del roccolo e non nel posto attuale) quando il popolo era infestato da una epidemia. Questa edicola ogni anno, nel mese di maggio, viene visitata solennemente dal popolo, in processione con il clero. Inoltre nello stesso territorio si vede anche un tempio dedicato a S. Faustino sulla sommità del più vicino colle presso il lago eretto come una sorta di baluardo.Perciò forse lo stesso che, quando l’esercito di Filippo assediava la città di Brescia, i nemici videro apparire sopra le mura col Beato Giiovita e davanti difendere la stessa città.  Nella città (Maderno) ospitale nel quale vengono ricevuti i poveri.”
Al punto I del documento, viene stabilito che il comune di Toscolano avrà diritto di fare, nel fiume, qualunque lavoro che ritenesse utile e necessario in contrada Garde o, dove si dice, presso la zuccata (ora chiamata travata). Si tratta di uno sbarramento costruito anticamente con travi in legno, che negli ultimi tempi fu sostituito con un muro di pietra, posto trasversalmente sul torrente, per rallentare la velocità dell’acqua del torrente a partire dalla pietra latina.
Di questa strana pietra ne fa cenno anche Donato Fossati nel suo libro “Benacum – Storia di Toscolano” al punto II quando parla del torrente “Guardando a quel masso solitario   azzurrognolo, che sporge nel mezzo della corrente del fiume ed al quale si appoggia la chiusa (zuccata o travata) che nella località Garde  serve a convogliare l’acqua per la derivazione della seriola di Toscolano, masso chiamato “la pietra latina”, nasce la convinzione che tale denominazione sia dì origine romana e che fino a quell’epoca il letto del fiume dovesse correre all’altezza della pietra di poco superiore all’attuale livello (si era allora nel 1941). Nell’ottobre del 1889, in seguito ad una grande piena, il masso si è mosso e voltato verso mezzodì, sprofondandosi in un burrone.
Nello stesso documento, al punto IV, viene precisato che se l’acqua prelevata da uno dei due contendenti (comuni di Maderno e di Toscolano) dovesse superare la metà assegnata a ciascuno, sarebbe scattata la pena di dieci fiorini d’oro.
Infine, al punto VI, veniva convenuto che i diritti di pesca nel torrente spettavano ad entrambi i comuni. In caso di guerra gli stessi avrebbero potuto circuire l’abitato con una roggia ed immettervi l’acqua del torrente, a scopo di  difesa.
           
Ritornando all’attività di questa nuova Fondazione, segnalo che quando la stessa è venuta a conoscenza che la Fondazione Telecom intendeva assegnare un contributo ai vincitori del bando “Beni invisibili. .Luoghi e maestri delle tradizioni artigianali”, ha presentato un ambizioso progetto che comprende l’attivazione di una “Scuola della carta” che, oltre alla professione di cartaio, insegnerà le tecniche della rilegatura, della calligrafia e svilupperà percorsi di design ed arte che coinvolgeranno studenti da tutta Italia. La notizia ha suscitato molto entusiasmo non tanto per l’ammontare del contributo che  verrà assegnato, ma soprattutto per l’apprezzamento dell’iniziativa presentata.
Il Comitato Scientifico della Fondazione Telecom ha selezionato ben 478 richieste e solo otto sono i progetti approvati che verranno sviluppati e finanziati, fra i quali, quello presentato dalla Fondazione Valle delle Cartiere che ha per titolo “Toscolano 1381: una carta, una storia, un futuro”, che insieme all’Associazione Calligrafica Italiana e alla Accademia Belle Arti “Santa Giulia” di Brescia hanno deciso di produrre, presso il Museo della carta in Valle Cartiere, carta artigianale di qualità. Si tornerà a fabbricare in questo luogo storico non una carta qualsiasi, ma un prodotto di pregio fatto a mano, in modeste quantità, come ha dichiarato il projet manager Filippo Cantoni, da utilizzare per scopi artistici, inviti a cerimonie,ecc. A questo scopo è già stato individuato un partner commerciale nella Giustacchini Office Store di Brescia. Il progetto contempla anche il ricorso a fotografie 3D, grafica Web,percorsi sensoriali. Queste notizie ci fanno rivivere l’attività cartaria di un tempo
Tre le fasi che si svilupperanno nel corso di 18 mesi. Nella prima fase di ricerca didattico-formativa si raccoglieranno. e organizzeranno le conoscenze dei mastri cartai; nella seconda fase si avvierà la Scuola della Carta nel Centro di Eccellenza, volta a formare i giovani cartai (ma anche rilegatori e specialisti in calligrafia) e a riattivare la produzione nella ex cartiera di Maina Inferiore, la terza fase sarà dedicata alla promozione e vendita dei prodotti.. Il progetto è stato presentato alla stampa giovedì 27 novembre 2015 nella cartiera Burgo di Toscolano dal coordinatore Filippo Cantoni.
Dall’ 8 gennaio 2016, presso il Museo della carta, ha avuto inizio il Corso per apprendistato mastro cartaio, diretto dal sig.Sandro Tiberix di Fabriano. A questo corso partecipano sei aspiranti cartai.






                                                    zona in cui si dovrebbe trovare la "pietra latina"

sabato 6 febbraio 2016

NOTO DISEGNATORE OSVALDO CAVANDOLI

OSVALDO CAVANDOLI, è  nato a Maderno in Via Aquilani l' 1.1.1920 e morto a Milano il 3.3.2007. Sin da giovanissimo si trasferì a Milano dove sviluppò la sua carriera di animatore, regista e fumettista- Già da giovane era appassionato ai fumetti e su questa sua passione continuò la sua carriera di disegnatore. La sua notorietà avvenne dopo l'incontro con l'Ing.Emilio Lagostina che nel 1969 lo prese come testimonial delle sue pentole a pressione e lo volle come protagonista di numerosi "caroselli pubblicitari" per la sua Azienda che sono andati in onda dal 1957 al 1977 sulla Rai. . Era l'epoca nella quale, dopo il telegiornale, i bambini più che gli adulti, si mettevano davanti al televisore in attesa di vedere il famoso "Carosello" per poi andare a nanna.
Dall'abile matita di questo disegnatore, nacque un personaggio nuovo fatto di un solo tratto continuo. Si trattava di un piccolo omino buffo che percorreva una linea infinita, dove la matita disegnava man mano questo omino che faceva la pubblicità alle pentole a pressione Lagostina, con l'appoggio del brano musicale "Io cerco la Titina" di Charlie Chaplin. Era un filmato di pochi minuti che i bambini lo consideravano un vero e proprio cartone animato.  Questo personaggio divenne poi protagonista di celebri spot pubblicitari, diffusasi anche all'estero.
Il Cavandoli, per i suoi meriti artistici, fu nominato "cittadino onorario di Milano".Iniziò la sua carriera di disegnatore, mentre  nel 1972, vinse numerosi premi internazionali.
Alcuni anni fa, sul Lungolago di Salò, proiettò con successo diversi suoi lavori.
Ultimamente si era dedicato a creare video cassette da 45 minuti interamente interpretate da lui stesso, l'omino-linea che ha tanto divertito i bambini.

PRESSO IL MUSEO DELLA CARTA IN VALLE DELLE CARTIERE A TOSCOLANO-MADERNO DAL 2 GIUGNO AL 4 SETTEMBRE 2016 SI TERRA' UNA INTERESSANTE MOSTRA OMAGGIO DEL CELEBRE DISEGNATORE OSVALDO CAVANDOLI


                  Io con il figlio di Osvaldo Cavandoli, Sergio, all'inaugurazone della Mostra il 2.6.2016

venerdì 15 gennaio 2016

EMILIO BIANCHI ASTRONOMO MADERNESE






A Maderno una lapide, che quasi sfugge all'attenzione del pubblico, posta a pochi metri da terra sulla facciata  della casa in cui ebbe sede la Farmacia Podestini, tra una gelateria  e la Banca ricorda che:

IN QUESTA CASA EBBE I NATALI
E M I L I O    B I A N C H I
ASTRONOMO INSIGNE
ACCADEMICO
CHE AMO' LA PATRIA
E LA SUA AMATA MADERNO
26.6.1875     11.9.1941
L'AMMINISTRAZIONE COM.LE
17.9.1961

L'iniziativa partì dal Cav. Nino Gaoso, in quel tempo Sindaco di Toscolano-Maderno per onorare la memoria di questo grande madernese, un po’ dimenticato, ma che ebbe notevole successo nel campo dell'astronomia circa 80 anni fa.
            Nato a Maderno nel 1875 da Rocco e da Antonietta Avanzini, fu poco conosciuto dalla popolazione locale in quanto svolse gli studi elementari e superiori a Brescia e si laureò in Fisica all'Università di Padova nel 1898.
     Più noti localmente furono invece gli altri due fratelli che vissero a Maderno:   
- G. BATTISTA - Cavaliere al merito del lavoro. Fu anche Sindaco di Maderno e proprietario dell'omonimo palazzo in Via Aquilani (ora Hotel Golfo) e del Serraglio, noto benefattore locale per aver donato lo stabile (già occupato dalla Brigata dei Carabinieri) da adibire a "Casa di Ricovero per vecchi di Maderno" ed una consistente somma di denaro per costituire l'Ente Morale per la sua gestione, Ente che porta ancora il suo nome e che venne formalmente costituito nel 1921. Inoltre, nel 1917, finanziò la nuova pavimentazione della Chiesa Parrocchiale;
- ETTORE - Commendatore. Per diversi anni fu Direttore della Cartiera Maffizzoli e  ricoprì anche importanti incarichi amministrativi presso alcune grandi Società fra cui la Mondadori, prima di trasferirsi definitivamente a Dro. I non più giovani ricorderanno certamente che lo stesso, in occasione delle Cresime, aveva la particolare consuetudine di offrirsi quale padrino a decine di giovani (fra i quali ci fui anch'io) dando loro per regalo un libretto bancario sul quale vi era depositata una certa somma con l'intento che il beneficiario imparasse così a mettere da parte i suoi piccoli risparmi. Inoltre, dopo la cerimonia religiosa, offriva agli stessi un rinfresco che avveniva presso il Caffè Montini di Piazza Maderno, cosa veramente eccezionale per quei tempi, tanto che mi è tutt'ora impressa nella mente.
            A questi tre fratelli è stata anche dedicata la Via F.lli Bianchi (già Via Orti) che dalla Piazza scorre sul fianco sinistro della Parrocchiale e, oltrepassando il campanile, si restringe  giungendo  fino al Piazzale del traghetto.
            I meriti di Emilio Bianchi, nel campo dell'astronomia, furono notevolissimi se si pensa che circa un secolo fa le conquiste spaziali erano solo un sogno.
            Egli fu Accademico d'Italia, Accademico dei Lincei, Accademico Pontificio e membro di numerose Accademie e di Atenei. Dopo essere stato assistente presso l'Osservatorio di Padova e alla stazione astronomica di Carloforte in Sardegna, ebbe l'incarico della direzione dell’osservatorio del Collegio romano. Si recò spesse volte all’estero per ragioni di lavoro e diresse corsi di insegnamento presso l'Aeronautica militare partecipando al montaggio ed al collaudo delle nuove aereonavi, anticipando così l'esplorazione e i tentativi di conquista del cielo.
            Nel 1922 vinse i concorsi per la direzione degli osservatori di Milano e di Roma e, per ragioni personali, scelse quello di Brera a Milano. Lo potenziò in modo tale da portarlo al primo posto in Italia e lo dotò di una succursale a Merate, luogo libero da inquinamento atmosferico.
            Numerose furono le sue pubblicazioni sull'astronomia e gli studi apparsi su riviste scientifiche.
             Purtroppo nel 1936 gli morì una giovane figlia e, a breve distanza, anche la moglie. Il dolore di tali perdite indebolì la resistenza alla malattia che lo consumava da anni e la sera dell'11 Settembre 1941 morì nel suo osservatorio che egli stesso aveva creato ed avviato.
                Il 15 ottobre 1967 in occasione dell’intestazione di una strada a suo nome a Merate, nell’aula consigliare di quella città, fu commemorato e ne furono esaltate le sue doti di scienziato. Anche il comune di Milano gli ha dedicato una Via..