Queste due ville anticamente appartenevano all’Ordine dei
PADRI SERVITI o Servi di Maria che è un ordine religioso, tutt’ora esistente in
altre città, il quale sorse a Firenze nel 1240 e professa un culto particolare
per la Vergine Maria.
Papa Alessandro VII il 29.4.1656 soppresse il convento di
Maderno e concesse alla Repubblica di Venezia la possibilità di vendere gli
immobili ed i terreni annessi affinchè se ne servisse in difesa del regno di
Candia (l’attuale Creta) che era minacciata se ne servisse in difesa del regno
di Candia che allora era minacciato dalle armi ottomane.
Il convento, compresa la palazzina del “Serraglio” fu veduto
all’asta pubblica al Duca Carlo II GONZAGA nel 1659 con l’obbligo di usare il
ricavato per fare celebrare annualmente, nella chiesetta di S,Pietro Martire, annessa a villa Caprera, dodici
Messe l’anno per la perpetuità del Serenissimo Dominco ed altre 243, pure
annue, al servizio della popolazione.
Agli inizi del 1900 la proprietà di villa Caprera passò ad un
certo Lucchini, poi ai Belloni che abbatterono la chiesetta divenuta
pericolante, poi a Crescini che l’affittò perché divenisse la Caserma dei
Carabinieri, mentre ora è divenuta condominio
sempre con la scritta esterna Villa Caprera
il cui nome non si sa perché gli sia stato attribuito. Il convento di
villa Caprera era unito da un sotterraneo all’antico chiosco più in basso della
casa ex Bulgheroni.
Il Serraglio e la sua palazzina rimasero ai Gonzaga i quali
costruirono una galleria sotterranea che collegava il Palazzo Nuovo di Via
Benamati con la palazzina e permetteva quindi
ai Gonzaga ed ai loro ospiti di spostarsi liberamente fra le due residenze
senza essere visti dal pubblico in quanto la palazzina divenne un rifugio nel
quale il Duca Gonzaga svolgeva le sue orge.
Nel 1888 il proprietario fu l’austriaco Rodolfo Lignet il
quale costruì un albergo deturpando il paesaggio per cui il Comm,Bianchi, che
risiedeva nello stabile che divenne poi l’albergo Golfo acquistò tutto il
Serraglio e la palazzina e decise di abbattere il nuovo albergo Lignet che
venne ricostruito sul lungolago di Maderno divenuto poi l’Istituto S,Cuore ed
ora nuovamente un albergo.
Attualmente il Serraglio e la palazzina sono divenuti
proprietà del Comune e non essendo abitato, non si trova certo nello stato in
cui era nel 1661, come lo descrive lo
scrittore pittore e incisore veneziano Marco Boschini (1602-1681), cresciuto
nella bottega di Palma il Giovane, nel suo volume “Le Delicie de Maderno” nel quale descrive analiticamente il sito
nonché il palazzo Gonzaga di Maderno con le sue bellezze pittoriche ed
architettoniche. In questo libro ricorda che nel mezzo del giardino dei Gonzaga
di Maderno esisteva una grande fontana nella quale la statua di Venere gettava
acqua da ogni parte. Detta fontana fu realizzata dallo scultore Francesco
Agnesini, mentre le stanze del palazzo furono adornate dalle pitture di
rinomati artisti. I giardini erano ricchi di fonti, di alberi, di aiuole
colorate di gran bellezza.
In una quartina del libro il Boschini recita:
O
delicia del Mondo, e de Maderno
Paradiso terreste apresso al Cielo
E
siben ti è vestito de mortal velo
Stago per dirte, Paradiso eterno.
E in un’altra ancora
In
copia là dà l’abondanza i fruti
Bei cedri, bei Naranzi, e bei limoni
E
di tutte le cose i rari, e i boni
Qua no ghe vuol fadiga i ghe ze
tuti